Docsity
Docsity

Prepare-se para as provas
Prepare-se para as provas

Estude fácil! Tem muito documento disponível na Docsity


Ganhe pontos para baixar
Ganhe pontos para baixar

Ganhe pontos ajudando outros esrudantes ou compre um plano Premium


Guias e Dicas
Guias e Dicas

Economia curtense, Provas de História

L'economia delle corti medievali

Tipologia: Provas

2016

Compartilhado em 20/01/2016

randolk
randolk 🇦🇴

4

(1)

4 documentos

1 / 25

Toggle sidebar

Esta página não é visível na pré-visualização

Não perca as partes importantes!

bg1
Potere e dominio nello stato dei Franchi; società
ed economia «curtense», prodromi del
feudalesimo e dell’Europa signorile
pf3
pf4
pf5
pf8
pf9
pfa
pfd
pfe
pff
pf12
pf13
pf14
pf15
pf16
pf17
pf18
pf19

Pré-visualização parcial do texto

Baixe Economia curtense e outras Provas em PDF para História, somente na Docsity!

Potere e dominio nello stato dei Franchi; società

ed economia «curtense», prodromi del

feudalesimo e dell’Europa signorile

L’economia dei secoli IX-X

Un’economia prevalentemente agricola, struttura portante di tutta l’economia alto medievale. Scrive G. Duby: «Un primo fatto certo è che nella civiltà di questo tempo la campagna è tutto».

  • decadenza delle città
  • domina la grande proprietà: complessi fondiari vastissimi, di notevole estensione.

già nella villa romana, il latifondo (nel tardo antico si incrementa con l’assoggettamento di piccoli proprietari che «si accommendano») si delinea una divisione tra lavoro servile e lavoro dei coloni

la caratteristica della villa franca è nella mano d’opera: la pesantezza delle corvées e il minor peso del lavoro schiavistico.

Schiavi mauri, sassoni e slavi: comunque in diminuzione

tendenziale assimilazione tra schiavi e coloni, e anche questi ultimi anche se liberi sono legati alla terra (nell’agricoltura del tardo impero i coloni sono legati alla terra, ereditariamente; mentre nella curtis dell’epoca franca il colono è libero, i servi no).

villa, curtis, organizzazione fondiaria

la villa franca è la struttura più diffusa, bipartita , con la divisione tra riserva dominicale a conduzione diretta, attraverso servi e schiavi, e parte massaricia frazionata in tante piccole aziende contadine, o mansi. I contadini, coloni, lavorano in proprio, pagano un canone al signore, e in modo discontinuo lavorano anche nell’azienda signorile prestando le cosiddette corvées. Spieghiamo ora il meccanismo di integrazione fra queste due parti.

sistema curtense

régime domanial

manorial system

Villkationswirschaft

dura fino al XII secolo

sistema della villa romana e sistema curtense: continuità?

alcuni elementi (ascrizione alla terra, lavoro schiavistico, lavoro servile) sono comuni

ma gli storici ritengono che non ci sia continuità; l’ascrizione alla terra dei coloni è un fatto tardivo, così come le prestazioni d’opera – in generale le ville romane erano coltivate da affittuari - le descrizioni di questo sistema sono in Columella (I sec., parla più che altro di schiavi) e in Palladio (manuale di gestione aziendale del V secolo)

Wickham riassume il complesso dibattito sulla continuità e conclude

«C’erano sicuramente piantagioni schiavistiche nell’Italia del I secolo dopo Cristo, esattamente come in gran parte dell’Europa del XII secolo c’erano dipendenti fondiari non liberi (servi) e anche dipendenti liberi dominati dalla coercizione legale dei propri signori; ... Ma il percorso che dalla prima [l’economia «antica»] portò alla seconda [l’economia «medievale»]non fu certo lineare…»

parte «dominica» (signorile) e parte massaricia (data a massari, coloni)

riserva signorile (curtis): comprende edifici, luoghi di residenza dell’intendente o del proprietario, mulini, stalle e scuderie, abitazioni dei servi, laboratori artigianali e di trasformazione delle derrate (burro vino birra formaggi carni salate vivai....), granai, magazzini, orti e frutteti....

Macchine e strumenti relativi alle coltivazioni: frantoi per l’olio, contenitori per il vino, forni per il pane, mulini. Queste descrizioni però non si trovano nei polittici italiani. Toponimi francesi: -court, -ville.

Terminologia: dominicum, mansus indominicatus, riserva signorile

La pars massaricia : era divisa in MANSI, ossia aziende coloniche. I contadini coltivavano in proprio la terra, pagando un canone in natura o in denaro ed erano tenuti a contribuire al lavoro sulla riserva, in tempi e modi stabiliti. Il manso era ereditario.

Manso, maso altoatesino, mas provenzale, meis. Manere, risiedere. Edifici di abitazione, orti, vigne, coltivazioni tessili, prati e terra coltivata. Diritti d’uso nell’incolto e nelle strutture della corte signorile (monopolio dei mulini ecc.).

il manso

nei grandi polittici francesi ha una grande estensione (10 ettari, polittico di St. Germain des Prés)

rispetto all’unità di misura universale, il campo di calcio (+/- 7000 mq),

10 ettari sono circa 14 campi di calcio

mansi «servili» o di liberi

Di solito si dice che il manso era l’unità colturale per il mantenimento della famiglia contadina, ma un’altra possibile definizione è quella di unità fiscale: l’unità contributiva rispetto al prelievo signorile.

le grandi ville regie, diffuse in tutta Europa

L e curtes variano nel tempo (nuovi acquisti, dissodamenti, frazionamento della riserva in mansi ecc.)

le grandi ville regie erano molto estese: ad es. una villa regia nel Brabante superava i 18 mila ettari, quella di Cuneo addirittura 26.000 e forse di più.

Le grandi ville regie della Francia settentrionale variavano attorno ai 2000 ettari. Poi c’erano ville e curtes più piccole, comunque di alcune centinaia di ettari, come la corte di Limonta dell’abbazia di S. Ambrogio di Milano.

Un’economia chiusa?

Capitulare de villis : «si produca quello che è necessario affinché all’interno della villa non sia necessario comprare o vendere prodotti».

Questo passo autorizza a pensare a forme di produzione autarchiche, all’autosufficienza? In passato, gli storici erano convinti che nella villa o curtis, vigesse l’ autarchia (economia domestica chiusa), cioè la produzione di tutti i generi necessari alla sopravvivenza all’interno della stessa curtis.

Si pensava che ciò fosse coerente con la diminuzione della circolazione monetaria e dell’attività di scambio (v. tesi di Pirenne) mentre oggi sappiamo che l’economia dei secoli VIII-X, quantunque stagnante, non ignorava scambi, moneta, ruolo delle città.

Le grandi proprietà producevano una certa eccedenza di beni, destinati al mercato. Per es. le grandi abbazie e monasteri - Corbie, Bobbio, Prum - facevano circolare merci, avendo proprietà in località e regioni diverse. A Saint Denis, a Arras esistevano mercati di merci eccedenti.

C’era un’attività artigianale, piccole attività manifatturiere: metalli, fibre tessili, oggetti in ferro e metallo, armi, sale. C’erano colture specializzate, olio e vino, che andavano anche sul mercato.

Oggi gli storici hanno abbandonato la tesi dell’economia chiusa del sistema curtense. Nell’età carolingia le forme di «tenimentum» rendono ai membri dell’aristocrazia delle risorse per acquisire ricchezze e beni materiali, dopo aver dimostrato il loro valore militare

La domanda di beni per l’elite aumenta e aiuta lo sviluppo economico e una crescita dell’economia: un proprietario terriero era più avvantaggiato di un guerriero, e di questo l’elite prende atto.

Il commercio a lunga distanza: si è molto discusso della visione pessimistica di Henry Pirenne (Maometto e Carlomagno: un’economia bloccata dall’espansione araba, un Mediterraneo devastato, il feudalesimo come risposta alla crisi…).

Il Mediterraneo continua ad essere solcato dalle navi, gli arabi commerciano a loro volta. C’è una grande circolazione di ricchezze, anche in forma di doni (doni ai protetti, doni alle chiese, doni tra membri dell’elite…). Non si tratta di scambi secondo il sistema capitalistico, ma comunque di ricchezze che circolano.

Ci furono molte concessioni di mercato e fondazioni di porti e città-porto.

La grande proprietà non era solo il centro di produzione agraria ma anche centro di trasformazione che alimentava scambi, ossia di produzioni non agricole.

Sono i polittici a fornire varie indicazioni: acquisti di metalli, canoni pagati (per es. a Santa Giulia) in prodotti artigianali; smercio di attrezzi e utensili, fibre tessili, stoffe, seta.

Sale e saline: interesse signorile a cercare fonti di approvvigionamento.

I settori tessile e metallurgico sono abbastanza sviluppati. una certa ampiezza di orizzonti degli scambi curtensi.

Scambi interessano vini e colture specializzate.

In alcune aziende c’è solo artigianato domestico, in altre veri laboratori tessili che producono per vendere.

Le rese agricole

G. Duby nelle sue opere si interroga sulle rese agricole: non sempre ci sono i dati.

Esamina un paio di polittici più espliciti e trova dati impressionanti: il raccolto doveva essere quasi tutto seminato, c’era ben poco raccolto consumabile. Addirittura il rapporto 1 a 2 è favorevole, spesso è più basso. La coltivazione dei cereali era in balia del tempo meteorologico e dei capricci delle stagioni. La fame era sempre in agguato.

I mulini, grande innovazione del medioevo

I polittici parlano di strumenti per arare, trainati da buoi: ma a seconda delle zone, diversi tipi di aratro; l’efficacia dipende dall’aggiogamento dei buoi. C’è l’aratro semplice e quello a versoio che rivolta le zolle, area la terra e ricostituisce gli elementi fertili, e riduce la necessità di vangare. E’ applicabile a suoli pesanti, mentre quello semplice no. Pochi gli strumenti di metallo, molto più frequenti quelli di legno. Occorreva molto lavoro umano, molte braccia.

schema della rotazione triennale

primo anno secondo anno terzo anno

campo 1 cereali invernali cereali primaverili maggese campo 2 cereali primaverili maggese cereali invernali campo 3 maggese cereali invernali cereali primaverili

l’evoluzione del sistema curtense dopo il X secolo

I cambiamenti maggiori sono:

  • frammentazione dei mansi, dipendente dalla sovrappopolazione e probabilmente anche dal miglioramento delle tecniche agricole – i mansi più piccoli, più numerose le famiglie che ne traggono sostentamento
  • decadenza delle corvées e del rapporto massaricio, sostituito da contratti di locazione commerciali
  • divisione delle terre dominicali, liberazione dei servi.