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4. osservazione ed esperimento, Notas de estudo de Fundamentos de Física

Metodologia della ricerca sociale

Tipologia: Notas de estudo

2015

Compartilhado em 25/02/2015

marcobovero
marcobovero 🇦🇴

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I principali modi della ricerca sociale: esperimento e osservazione
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I MODI PRINCIPALI MODI DELLA RICERCA SOCIALE
Osservazione ed esperimento
SÌ NO
Manipolazione
selettiva di variabili
rilevanti
ESPERIMENTO
OSSERVAZIONE
Ø Bacone: distinzione tra esperienza osservativa ed esperienza provocata;
Ø Distinzione trasversale a quella che separa metodi qualitativi e quantitativi;
Ø Peso relativo dei due modi nella ricerca sociale: oltre 80% osservazione.
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I MODI PRINCIPALI MODI DELLA RICERCA SOCIALE

Osservazione ed esperimento

SÌ Manipolazione NO selettiva di variabili rilevanti

ESPERIMENTO OSSERVAZIONE

Ø Bacone: distinzione tra esperienza osservativa ed esperienza provocata; Ø Distinzione trasversale a quella che separa metodi qualitativi e quantitativi; Ø Peso relativo dei due modi nella ricerca sociale: oltre 80% osservazione.

OSSERVAZIONE

L'osservazione è una delle procedure fondamentali della scienza empirica, che

differenzia quest'ultima dalle scienze formali, le quali non impiegano tale

procedura.

Per mezzo dell'osservazione il ricercatore si connette all'universo empirico,

facendo esperienza. L'esperienza si basa su percezioni ottenute attraverso i sensi

(resi talvolta più acuti da specifici apparati tecnologici), fra i quali la conoscenza

scientifica privilegia vista e udito.

GUARDARE / ASCOLTARE

Alcuni esempi

GUARDARE: osservazione naturalistica, osservazione etnografica

ASCOLTARE: intervista discorsiva, strutturata

ALCUNE DEFINIZIONI
GALTUNG

un’ipotesi presuppone un set di unità e un set di variabili e dice qualcosa sul modo in cui le unità si distribuiscono sulle variabili.

POPPER le ipotesi sono congetture, tentativi di indovinare risposte plausibili, di azzeccare una scommessa cognitiva, in base a un quadro di riferimento, a un orizzonte di aspettative.

AGNOLI le ipotesi sono proposizioni formulare in termini congetturali circa taluni aspetti di un oggetto in studio e le loro connessioni.

Congetture suggerite da una teoria, empiricamente osservabili: IMPLICAZIONI MATERIALI

CAUSA

ü Carattere controverso della nozione di causa

«Il concetto di causa sembra presentare un’immediatezza che il senso comune non ha bisogno di spiegare e, insieme, un’innegabile problematicità filosofica.» (Laudisia)

ü Concezione non deterministica del concetto di causa

L’occorrenza della causa non determina l’occorrenza dell’effetto ma aumenta semplicemente la sua PROBABILITÀ di occorrenza (es. fumo e carcinoma al polmone).

IPOTESI CAUSALE

Ipotesi che istituisce un NESSO CAUSALE (con l’intento di sottoporlo a controllo) fra una variabile indipendente (causa) e una variabile dipendente (effetto).

COVARIAZIONE

Al variare della variabile indipendente (ad esempio, negli esperimenti di Keizer, Lindenberg e Steg, muovendo dalle condizioni di ordine a quelle di disordine) si deve osservare una variazione sulla variabile dipendente (l’adozione di comportamenti devianti).

ESCLUSIONE DEL LEGAME SPURIO

Occorre poter escludere che la variazione delle due variabili x ed y non debba essere imputata a una terza variabile z.

Es. i danni dovuti a un incendio crescono con l’impegno dei pompieri a spegnerli?

x y

Numero di autobotti intervenute nel luogo dell’incendio

Entità del danno

z gravità incendio

x y numero

autobotti

danni

L’esclusione delle relazioni spurie è ottenuta con il controllo delle variabili terze.

CONTIGUITÀ: DISTANZA TEMPORALE FRA CAUSA ED EFFETTO

Negli esperimenti di Zeiker e Colleghi la distanza temporale fra causa ed effetto è

molto piccola; più ampia risulta invece la distanza fra x e y osservata

nell’esperimento di Zimbardo.

IN GENERALE: la distanza temporale fra le variazioni osservate su x e quelle

rilevate su y deve essere sufficiente ampio da garantire l’innesco del meccanismo

causale che lega le due variabili e non troppo ampio da determinare

l’attenuazione dell’impatto di x.

Un legame causale tra due fattori distanti nel tempo può essere istituito solo se

viene esplicitato il meccanismo complesso che lega la causa all’effetto remoto,

identificando con ciò cause distali e prossimali.

Esempio:

scolarizzazione dei genitori scolarizzazione dei figli

I due processi fra i quali viene istituito un nesso sono temporalmente distanti

Se la causa e l’effetto sono distanti fra loro e la catena causale che li lega è lunga, occorre segmentarla in porzioni più piccole in modo da identificare una sequenza di cause ed effetti contigui.

x y

X 1 X 2 X 3 X 4

PLAUSIBILITÀ TEORICA DEL NESSO CAUSALE

⇒ congruenza del nesso causale in esame con le teorie consolidate nella

comunità scientifica di riferimento.

⇒ autonomia semantica fra le variabili di cui si intende istituire un nesso

causale

L’ ESPERIMENTO DI KEIZER, LINDENBERG E STEG

Il ricercatore non si limita ad osservare la covariazione tra le variabili ma produce una variazione di X in una situazione controllata e misura la variazione di Y

Nelle scienze sociali, il controllo delle variabili terze viene perseguito attraverso l’OMOGENIZZAZIONE di gruppo sperimentale e gruppo di controllo e con la RANDOMIZZAZIONE.

L’omogeneizzazione si ottiene distribuendo in modo omogeneo e casuale i fattori di disturbo sia nel gruppo sperimentale sia in quello di controllo.

La randomizzazione è ottenuta assegnando con una procedura causale (tirando a sorte) i singoli casi al gruppo sperimentale o al gruppo di controllo.

Nessuno dei due esperimenti considerati (Zimbardo & Keizer, Lindemberg e Steg) offre una chiara illustrazione del processo di omogeneizzazione. Zimbardo non ricorre a un gruppo di controllo; Keizer, Lindemberg e Steg conducono il loro esperimento sul campo, in una condizione nella quale il controllo sulle variabili terze è – di necessità – limitato.

Si può però immaginare una variante dell’uno così come dell’altro esperimento tale da consentire l’omogeneizzazione.

Es. Keizer, Lindemberg e Steg con selezione dei casi da esporre alle situazioni rispettivamente di ordine e disordine.

concetto

proprietà

variabile

OPERATIVIZZAZIONE NEGLI ESPERIMENTI DI KEIZER, LINDEMBERG E STEG

Variabile indipendente

Concetto: conflitto / accordo fra norme ingiuntive e norme descrittive.

Proprietà: conflitto / accordo fra norme ingiuntive e norme descrittive in uno specifico contesto di vita quotidiana , un parcheggio per biciclette nel quale il conflitto/accordo fra norme ingiuntive e descrittive attiene la proibizione dei graffiti murali.

Variabile: stato 1, ordine: assenza di graffiti murali in presenza di una norma ingiuntiva che li proibisce; stato 2, disordine: presenza di graffiti murali in presenza di una norma ingiuntiva che li proibisce.