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Riassunto di Psicologia dell'educazione di Cacciamani e Ligorio (2013)
Tipologia: Schemi e mappe concettuali
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Disciplina variegata e complessa che ha visto evoluzioni importanti e intrattiene rapporti stretti con molte discipline collaterali. Di che cosa si occupa? Scuola e contesti educativi/formativi in generale, di comprendere e sostenere i processi di insegnamento e apprendimento. L’interesse della psicologia dell’educazione include: Scuola dell’infanzia e processi di apprendimento attraverso il gioco; Didattica universitaria legata alla formazione professionale; Contesti lavorativi dove esperti spiegano ai novizi nuove pratiche; Contesti dopo-scuola; Contesti familiari; Le transizioni tra diversi contesti (es: passaggio da una scuola all’altra); Il life-long learning; Situazioni di vita dove si impara informalmente. Diverse visioni dell’apprendimento a) Come qualcosa che resta le strategie riguardano principalmente l’imparare a memoria. b) Come qualcosa che si costruisce e che gradualmente si evolve come si passa dalle abilità di base (scrivere) a quelle complesse (elaborare un testo sofisticato). c) Come interiorizzazione entra a far parte del proprio bagaglio di esperienze e conoscenze. L’apprendimento è un processo che ci accompagna per tutto il corso della vita, può avvenire in modo inconsapevole e anche in contesti informali. È importante tenere in considerazione le rappresentazioni dell’apprendimento che hanno studenti e insegnanti. Rappresentazione grafica dei bambini (si è chiesto ai bambini di fare un disegno sul proprio processo di apprendimento).
- processo mentale : rappresentano il cervello e la mente è considerata come la sede del processo di apprendimento;
La metafora della trasmissione la conoscenza viene trasmessa da un emittente a un ricevente. Modello paragonabile alla trasmissione di energia elettrica. Shannon e Weaver dicono che quanta informazione viene spedita deve arrivare al ricevente, ma definiscono anche quanta ne può andare persa. Mente: contenitore in cui le informazioni sono organizzate con diversi livelli di difficoltà e expertise. Limiti: visione troppo meccanica del processo di apprendimento Rappresentazione troppo statica della conoscenza e della mente La metafora della costruzione la conoscenza è costruita durante l’interazione sia tra persone, sia tra le varie fonti. Viene costruita attivamente e continuamente durante il processo educativo. Legata al paradigma del costruttivismo (ciò che l’uomo vede è sempre il risultato di un processo interpretativo e costruttivo e mai un dato di oggettiva realtà. Il processo di apprendimento come simile al processo di indagine, durante il quale si scopre qualcosa di nuovo che non faceva parte del nostro campo di conoscenza e questo può arricchire o trasformare le conoscenze possedute). Chi apprende, va a cercare la conoscenza seguendo indizi che gli vengono forniti da colui che guida il processo di apprendimento. Se la conoscenza viene costruita non la si può considerare come un dato oggettivo. Mente: strumento capace di elaborare e creare la conoscenza. Apprendere significa dare al novizio gli strumenti per elaborare un modo personale e originale di essere esperto. La metafora della partecipazione l’apprendimento è determinato dalla partecipazione ad attività e pratiche sociali. Questa metafora pone l’accento sugli aspetti sociali e sui meccanismi che regolano l’interazione entro gruppi caratterizzati da obiettivi comuni. Acculturazione (imparare a far parte di un gruppo, appropriandosi di quella cultura). Lave e Wenger parlano di partecipazione periferica legittima (si parte dalla periferia e poi si diventa sempre più centrali; il processo di apprendimento riguarda l’evoluzione della partecipazione dalla periferia al centro della pratica, passando da modalità passive a modalità più attive). Conoscenza: distribuita tra gli individui e localizzata negli ambienti, negli oggetti, negli artefatti utilizzati quando si svolgono pratiche significative per la comunità. I significati emergono quindi da momento a momento e a seconda del contesto temporale e spaziale, delle persone e dagli obiettivi. Diviene quindi importante definire i contesti entro cui la conoscenza si costruisce. La metafora della transazione combina l’idea di acquisizione individuale di conoscenza e apprendimento come partecipazione al contesto. L’idea di base è che il soggetto e il contesto non si possono separare. Conoscenza: è ciò che si conosce e fa ritenere conclusa l’indagine. Per Dewey la conoscenza è tutto ciò che permette di concludere in modo soddisfacente la transizione in corso. La conoscenza che mette fine a una transizione diventa il punto di partenza di una nuova transizione. Innesca un processo circolare. Mente: ricavabile dalle trasformazioni prodotte dall’ambiente stesso: osservando come gli individui e i gruppi modificano quanto li circonda possiamo capire quali processi mentali siano messi in atto. La valutazione dell’apprendimento si sposta quindi sugli oggetti prodotti dalle persone. Analizzando le metafore diacronicamente si possono rilevare due cambiamenti:
La teoria dell’istruzione Applicazione all’apprendimento di alcuni principi guida del comportamentismo: Gradualità: il compito complesso viene scomposto in componenti più semplici e il materiale per l’apprendimento in unità di lavoro; Partecipazione attiva: l’allievo deve essere operante; Conoscenza immediata dei risultati: ricevere un feedback immediato alle sue risposte per ogni passo di apprendimento; Adattamento dei tempi del percorso dell’allievo: disporre di tutto il tempo necessario per realizzare una prestazione di buon livello. Un ulteriore sviluppo dell’istruzione programmata è rappresentato dal Precision Teaching (anni 60) nell’ambito di interventi per soggetti con bisogni educativi speciali. Questo dispositivo si basa su:
Conoscenza metacognitiva Esperienza metacognitiva Percezione del livello di difficoltà deriva dal livello di conoscenza del compito. del compito e delle strategie messe in atto per affrontarlo. Chartier e Lautrey rintracciano tre fonti riconducibili al concetto di metacognizione: Contributo di Piaget relativo allo sviluppo cognitivo Il contributo di Vygotskij relativo all’origine sociale del controllo cognitivo I contributi derivanti dai modelli dell’elaborazione dell’informazione Dalla combinazione di queste tre fonti derivano vari modelli di regolamento metacognitivo. Alcuni ricercatori distinguono Conoscenza metacognitiva Processi di controllo metacognitivo Conoscenza che il soggetto ha di sé previsione riguardo alla complessità e agli esiti di una data stesso, del compito e delle strategie + attività , la pianificazione di una strategia per affrontarla, il conoscenza condizionale (saper identificare monitoraggio in itinere delle strategie e la valutazione finale perché e quando utilizzare una strategia). della stessa. L’aspetto metacognitivo divenne un aspetto fondamentale di questo approccio, in quanto permette di determinare la qualità delle modalità di apprendere. Di conseguenza si cominciano a progettare attività didattiche che dedichino attenzione crescente alla riflessione sul come si apprende e sull’ imparare a imparare. Si riconosce come elemento fondamentale della metacognizione anche il sistema esecutivo per la presa di decisioni, quindi le abilità di controllo e monitoraggio delle informazioni, oltre alla dimensione motivazionale. Studi recenti hanno introdotto una nuova dimensione, l'esperienza metacognitiva ovvero ci si chiede” come fa una persona a comprendere quando è necessario utilizzare tali processi?”. Efklides distingue:
- sentimenti metacognitivi: risultati del buon funzionamento del monitoraggio e si caratterizzano in termini di piacevolezza spiacevolezza. - giudizi metacognitivi: valutazioni che la persona mette in atto nel momento in cui si trova ad affrontare un'attività. La teoria degli schemi L'apprendimento come cambiamento dello stato della conoscenza del soggetto che può avvenire secondo 3 modalità: Per l'accrescimento: inseriscono informazioni nuove nella struttura di uno schema preesistente.si tratta quindi di un apprendimento che aggiunge nuovi casi agli schemi già presi senza che questi vengano sottoposti ad alcuna modifica. per sintonizzazione: adattando e affinando lo schema già in possesso del soggetto. per ristrutturazione: Quando lo schema preesistente si rivela inadeguato a integrare le informazioni nuove in corso di elaborazione. Impone una ristrutturazione delle categorie. Il problem solving
La disamina delle idee di questi due autori a comprendere il rapporto tra sviluppo e apprendimento, tema essenziale per la psicologia dell’educazione. Piaget Studia gli organismi e osserva i bambini. Punto in comune: meccanismo che permette a questi organismi l’acquisizione della conoscenza (come fanno a comprendere progressivamente la realtà entro cui vivono e agiscono, allo scopo di adattarsi meglio?). Così come aveva osservato gli organismi mettere in atto precisi meccanismi di adattamento al loro ambiente, ha successivamente osservato i bambini constatando come si andassero a formare idee precise su come funziona il mondo. La visione della struttura della mente come modificabile con il tempo e con l’esperienza. Implica la differenza tra gli adulti e i bambini. La struttura cognitiva di base, secondo Piaget è lo schema Insieme di comportamenti, azioni, informazioni e interpretazioni capaci di guidare comportamenti intelligenti, ovviamente adeguati con l’età. La capacità dei bambini di modificare gli schemi in base alle loro esperienze, ovvero la capacità di essere costruttivisti. Esso si esplica attraverso die processi di natura biologica: Assimilazione Accomodamento Schema inalterato ed elabora le Induce un cambiamento dello schema. esperienze in modo da renderle i dati osservati non sono più spiegabili spiegabili con lo schema disponibile. con lo schema attuale che viene per forza Assimila la nuova informazione entro modificato. lo schema posseduto in quel momento. Le funzioni dell’assimilazione e dell’accomodamento operano in modo sinergico, così da creare sempre nuovi equilibri tra il rafforzamento degli schemi già posseduti e la loro evoluzione verso nuovi schemi. Equilibrazione Piaget traccia una linea di sviluppo che vede le capacità cognitive dei bambini inizialmente molto diverse da quelle degli adulti, anche se progressivamente le capacità cognitive dei bambini e degli adulti sono destinate a divenire sempre più simili tra loro. Questa progressione è possibile perché i bambini tendono a staccarsi sempre più dall'ancoraggio agli oggetti ed alla manipolazione per progredire verso forme di pensiero simboliche. Teoria dello sviluppo
promotore di ZFP tramite scaffolding; Mediatore Vygotskij Ritiene che la mediazione dell'adulto sia imprescindibile quando vi siano implicati scopi educativi, il bambino non può essere lasciato da solo esplorare il mondo ma il docente deve accompagnarlo, stimolarlo e fornirgli lenti interpretative adeguate al mondo in cui vive. La scuola deve fornire strumenti di mediazione adeguati a interpretare partecipare attivamente al proprio mondo. Dopo Piaget A. Neopiagetiani Caratterizzati dal tentativo di coniugare le istanze piagetiana con il cognitivismo; spiegano uno sviluppo individuando nella capacità di processare informazioni sia quantitativamente che qualitativamente le cause del passato da un periodo all'altro ma anche il fattore che spiega le differenze individuali. B. Prospettiva psicosociale uno dei maggiori fattori di sviluppo Partono dall’osservazione che i bambini giungono a costruire soluzioni ai compiti che non sanno ancora risolvere da soli coordinando le proprie azioni anche con quelli degli altri bambini anch’essi incapaci di risolvere il compito. C. Terzo filone che parte dalla rivisitazione critica dei compiti le domande che Piaget poneva ai bambini fossero del tutto decontestualizzate. Perché i bambini cercano risposte che non corrispondono a genuina concettualizzazione ma al tentativo di soddisfare la richiesta dei ricercatori. Dopo Vygotskij Rivisitazione importante nel suo paese natale. Molti hanno ripreso le sue idee si sono concentrandosi sulle implicazioni nei contesti educativi e sulle concezioni dello sviluppo, integrando aspetti cognitivi, motivazionali e sociali, con un’attenzione marcata per i momenti di transizione da un periodo all'altro dello sviluppo. Similitudini tra i due autori Piaget Vygotskij
3. Determinato socioculturalmente Nelle prime teorizzazioni il contesto Ciò che resta nello sfondo quando si mette l’uomo in primo piano. La variabile sfondo era quindi come qualcosa di esterno che interferiva con il suo comportamento e che poteva essere controllata, manipolata. Contesto per i comportamentisti Fornisce gli stimoli per l’apprendimento che, quando manipolati dall’uomo, diventano rinforzi. Es: rinforzo è un elemento contestuale Cognitivismo Contesto: costituito da filtri cognitivi modulari che fanno parte del patrimonio genetico dell’uomo e che si sviluppano tenendo conto dei vincoli culturali. Vygotskij Contesto come ambiente socioculturale, in grado di fornire stimoli intesi a far progredire lo sviluppo. Esso attiva lo sviluppo spingendo gli individui verso la zona di sviluppo prossimale. Quest’idea è poi stata rielaborata in diverse direzioni:
La cooperazione tra bambini può essere considerata come il generatore dell’attività di ragionamento. Piaget ipotizza tre tipi di trasformazione che la cooperazione provocherebbe nelle attività di pensiero: Consentire la riflessione e lo sviluppo della coscienza di sé. Permettere di distinguere la dimensione soggettiva da quella oggettiva Condurre a forme di regolazione tra i cooperanti che spingono ogni soggetto a fare proprie le regole del pensiero logico. La scuola di Ginevra (anni 70) L’interazione sociale viene nuovamente presa in considerazione dagli studiosi, dopo un periodo in cui non essa scomparse. Doyse e Mugny rendono popolare la nozione di conflitto sociocognitivo Conflitto di comunicazione tra due partner di pari livello cognitivo impegnati ad affrontare insieme un compito che richiede una risposta unica e condivisa. Vi è un disequilibrio cognitivo in quanto il soggetto che affronta un compito con un partener di pari livello cognitivo si trova a confrontarsi con il punto di vista del partner che dà un’interpretazione diversa. Il soggetto quindi, inizialmente, non riesce a integrare i due punti di vista diversi. Vi è però anche un disequilibrio sociale in quanto il superamento del conflitto richiede la gestione efficace dell’interazione con l’altro per evitare che il conflitto si sposti dal piano del contenuto a quello della relazione. Regolazione epistemica Elaborazione produttiva del conflitto sociocognitivo. Implica di cercare di elaborare il compito, mettere in discussione il proprio punto di vista, esaminare la validità di entrambe le proposte, fino ad ottenere una risposta che soddisfi entrambi i partener. Gli studi di prima generazione Usato alcuni compiti classici somministrati ai bambini nel periodo operatorio concreto (conservazione della lunghezza, sostanza e numero), ma anche compiti legati al periodo logico formale (proporzionalità). Obiettivo verificare l’ipotesi che le interazioni sociali favoriscono lo sviluppo di operazioni cognitive più complesse. Tre fasi:
Apprendimento collaborativo situazioni in cui gli studenti sono impegnati in modo coordinato e continuativo nel risolvere un compito, di cui occorre costruire una comprensione condivisa. Primo filone riguarda l’interazione discorsiva che avviene in coppie o in piccoli gruppi di lavoro di bambini e ragazzi. Studi condotti in situazioni sperimentali focalizzate su come gli studenti parlano tra loro mentre sono impegnati a lavorare insieme. Solo negli anni 70 tali studi hanno preso in considerazione l’interazione discorsiva.
Interagire con i propri compagni oltre che con insegnante obbliga e aiuta lo studente a riflettere continuamente sulle proprie conoscenze e sulle proprie strategie di apprendimento allo scopo di poterle comunicare difendere meglio da eventuali obiezioni altrui. Permette, inoltre, di confrontarsi con informazioni diversificate strategie di apprendimento differenti dalle proprie. Costruire conoscenza a scuola: La knowledge Building Community (KBC) Scandamalia e Bereiter La classe scolastica viene ripensato come una comunità in cui l'apprendimento è finalizzato alla creazione di nuova conoscenza utile anche la comunità più ampia cui essa appartiene. l'elaborazione di tale modello sia ancora a un'analisi del particolare momento storico stiamo vivendo. Preparare le nuove generazioni a vivere nella cosiddetta società della conoscenza Con testo sociale e culturale attuale caratterizzato dall’accesso alla quantità enorme di informazioni, dall’uso pervasivo delle tecnologie digitali, dalla globalizzazione degli scambi a livello mondiale. Di conseguenza gli individui devono produrre idee innovative, lavorare in modo creativo e collaborare. Bereiter Riprendi l'epistemologia di Popper (la realtà fisica può essere sconosciuta a 2 diversi livelli: Alla conoscenza personale di tale realtà alla conoscenza sociale e culturale Rappresentazione mentale individuale rettificata in un insieme di arte fatti concettuali e materiali culturalmente condivisi. Una classe che voglia divenire una comunità che costruisce conoscenza devo operare a livello di mondo 3 finalizzando la sua attività di apprendimento (mondo 2) alla costruzione di una nuova conoscenza mediante l'attività di indagine collaborativa. Il modello della KBC sottolinea come la conoscenza sia un prodotto a responsabilità collettiva, che viene costruita collaborativamente mediante la consultazione di fonti aggiornate autorevoli, soggette a una valutazione trasformativa delle idee e distribuite all'interno della comunità stessa. Democratizzazione della conoscenza Gli studenti sono coinvolti in attività di indagine sui problemi inerenti diverse aree tematiche che si svolgono per mesi o settimane. perseguono obiettivi di comprensione condivisa e di costruzione di conoscenza comune, impegnandosi a migliorare le idee della comunità rispetto a un dato argomento realizzando una comprensione via via più approfondita dei fenomeni studiati. gli studenti assumono così la diretta responsabilità dello sviluppo della conoscenza, concorrendo a definire strategie di lavoro ed esprimendo anche una valutazione personale. Ambienti online mediano l’attività di indagine collaborativa. Knowledge Forum (database condiviso in cui gli studenti possono inserire note descrittive della propria attività di indagine , contenenti testi, grafici immagini. è possibile collegare le proprie note a quelle altrui). Si configurano come dei supporti (scaffolds) di tipo metacognitivo in quanto rendono visibili alcuni processi cognitivi implicati quando si lavora con la costruzione di conoscenza. le note vengono visualizzate come una mappa ramificata o con una struttura ad albero. Gli studenti possono periodicamente realizzare una selezione dei contenuti.