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Typology: Essays (university)
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Corso di laurea in Mediazione Linguistica e Culturale Tesi di Teoria e Tecnica della Traduzione di Erica Mori Matricola 09731 Anno Accademico 2020- ANALISI DEI FENOMENI E STRATEGIE TRADUTTIVE DEL TESTO AUDIOVISIVO
Indice
scritta (sottotitoli) e la lingua orale (talk show), quali sono entrambe strettamente determinate da quelle che sono le variazioni sociolinguistiche, che conferiscono diversità e ricchezza alla lingua in termini di fattori spaziali, diacronici, alle caratteristiche sociali del contesto e ai ruoli di interlocuzione tra i parlanti. Il destinatario modello di un testo audiovisivo può cogliere a pieno il messaggio e recepirne ogni sfumatura solamente se può usufruire tutti i segnali simultaneamente. Il testo audiovisivo al fine di una traduzione veritiera richiede di figure professionali con particolari competenze, che dipendono dalla modalità di traduzione adottata e dal canale di diffusione del testo. Il compito del traduttore è quindi quello di considerare ogni modalità semiotica, in quanto ciascuna è portatrice di un significato necessario per la comprensione finale e deve saper affiancare il senso degli elementi non verbali a quelli verbali. Non si traduce, dunque, solo da una lingua all'altra, ma da una cultura all'altra, cogliendo e decifrando tutti i fattori extralinguistici. Tra le modalità di traduzione audiovisiva, le più rinomate e note sono sottotitolazione e doppiaggio. Nello specifico, doppiare si presenta come molto importante per la cultura italiana, sia dal punto di vista della produzione (presenza di celebri istituti di doppiaggio sul suolo italiano), sia per l’abitudine di doppiare film stranieri, più che in altri paesi, dove prediligono guardare il film in lingua originale con il solo sussidio dei sottotitoli o per ragioni economiche favoriscono l’Oversound. La colonna sonora e i rumori di sottofondo sono essenziali al fine di contribuire alla connotazione della sequenza, indirizzando le aspettative del pubblico. Il traduttore, oltre alla competenza nella comprensione orale pressoché perfetta della lingua del prototesto, deve interpretare i riferimenti culturali, del testo verbale e delle immagini in movimento, le connotazioni associate a tono, pronuncia e timbro di voce dei personaggi, le varietà sociolinguistiche e le componenti pragmatiche del discorso. Egli dunque deve considerare che lo spettatore si troverà a decodificare simultaneamente sia i messaggi iconici che quelli verbali trasmessi dal dialogo doppiato o dai sottotitoli; dunque, dovrà rispettare lo spazio riservato ai sottotitoli, tenendo conto delle capacità di lettura degli spettatori e della sincronizzazione con il sonoro originale, e nel caso del doppiaggio, il tempo di recitazione delle battute, che dovranno coincidere il più possibile con le battute originali, garantendo una quasi perfetta sincronizzazione labiale.
2. L’importanza dell’analisi del prototesto e dei metatesti Seguendo l’approccio funzionalista e circolare del processo traduttivo fornito dalla traduttrice tedesca Christiane Nord, il passaggio dal prototesto a un metatesto si presenta come un processo che convoglia al proprio interno più punti che iniziano e chiudono il processo di traduzione. Essenziali, all’interno del passaggio, sono l’analisi del prototesto, necessaria al traduttore che analizzare le caratteristiche del testo di partenza e identificare le unità trauttive; e quella del metatesto, passo finale di ogni ciclo traduttivo, necessario per verificare il lavoro svolto dalla figura del traduttore. 2.1 Analisi del prototesto Ai fini della decodifica e della comprensione, la prima fase del ciclo traduttivo analizza ed esamina a fondo quelle che sono le dinamiche interne ed esterne, senza le quali sarebbe improbabile attuare un processo di traduzione in altri metatesti. In base alla tassonomia pragmatica e funzionalista di Sabatini, si tratta di un testo narrativo ambientato in un mondo abbastanza veritiero ( non-fiction ), visto che è tratto da una storia vera, distribuito su Netflix a partire dal 9 dicembre 2020, per poi sfociare anche a livello internazionale. A livello di contesto spazio-temporale, la storia si ambienta alla fine degli anni ‘60, principalmente A Rimini, o meglio a 500 metri dalla costa riminese, nonostante vi siano sporadicamente qualche spostamento di setting , come a Strasburgo. Teniamo inoltre presente anche il canale di diffusione del tasto, l’audiovisivo, che si presenta come una delle componenti più importanti della traduzione, considerando che il traduttore deve possedere una certa dimestichezza con tutte le problematiche derivanti dalla sincronizzazione labiale è l’armonia del testo con le immagini. In relazione alla dimensione interna del testo, è necessario tener conto dello spazio linguistico delimitato dagli assi di variazione sociolinguistica (diacronica, diatopica, diamesica, diafasica e diastratica). Nella scena presa in considerazione, cui trascrizione è possibile trovare a pagina 9, viene utilizzato un linguaggio chiaramente condizionato da fattori socio culturali, come il contesto e la situazione comunicativa. La conversazione trascritta presenta chiaramente un linguaggio formale iniziale, dato l’alto grado di appartenenza sociale di entrambi i personaggi, che alterna un linguaggio un po’ più scurrile, data la relazione dei due interlocutori, che permette loro di usare determinati termini senza risultare sgarbati. Essenziali, allo scopo di costituire una connotazione ben precisa, e dunque per chiarire e rafforzare ciò che viene detto, sono gli elementi non verbali. Il linguaggio non verbale, quale integra al suo interno più elementi, riesce anche a donare alla determinata frase una
significato del prototesto). Al contrario, nel metatesto n.1 si rileva un alterazione formale, ma anche semantica, che rende molto chiara la vicinanza primaria del prototesto e del metatesto n.2.
3. Analisi delle strategie traduttive riscontrate Nel processo traduttivo, adoperare una strategia comunicativa significa considerare la cooperazione fra traduttore, destinatario e autore; e dunque tutte quelle che sono le variazioni sociolinguistiche e le opzioni metodologiche a disposizione del traduttore. Successivamente, il compito del traduttore è di eleggere la procedura più corretta in base alle coordinate del testo, alle necessità dei nuovi destinatari e alle norme vigenti imposte dall’editore o dal committente. Si possono distinguere tre livelli di intervento che caratterizzano una strategia traduttiva, via via più specifici: ● la scelta dell’approccio, ossia, l’atteggiamento generale con cui affrontare il testo da tradurre (approccio grammaticale, audio orale, apprendimento strutture linguistiche etc.); ● la scelta del metodo, che permette di realizzare meglio l’approccio scelto; ● la scelta delle tecniche, che rispecchiano il metodo scelto a seconda dei casi. 3.1 L’approccio traduttivo Considerando che la scelta dell’approccio dipende dall’analisi del prototesto in linea con il modello della teoria funzionalista, è chiaro che essenziali in questa fase sono lo scopo del prototesto e i destinatari del metatesto. In primo luogo, nell’estratto, considerato in questa tesina, si rileva una priorità alla forma, per quanto il traduttore cerca nella lingua di arrivo una forma che sia “equivalente” a quella di partenza, a eccetto per qualche enunciato che fa più attenzione al contenuto, soprattutto nel metatesto n. 1, come possiamo vedere nell'esempio. PROTOTESTO METATESTO N.1 METATESTO N. Emanuele: Non avevo mica dubbi… Emanuel: I’m sure that you are… Emanuel: No tenía la menor duda… In secondo luogo, il traduttore mantiene per lo più le caratteristiche di stile che donano la connotazione al prototesto anche nel metatesto, per lo più spagnolo. Purtroppo è difficile individuare che approccio, tra straniamento e addomesticamento, o se la priorità sia al
prototesto o al destinatario, poiché nel dialogo, vi è per lo più una traduzione diretta, vista la manca di elementi socioculturali marcati. In maggioranza, però, si può parlare di straniamento, se non per qualche enunciato nel metatesto n.1, difatti anche l’intervento del traduttore non è visibile. 3.2 Il metodo traduttivo Coerentemente con la tassonomia di Vinay e Darbelnet, il metodo di traduzione prediletto nel testo è quello della traduzione diretta, come precedentemente detto, soprattutto nel metatesto spagnolo, quale permette una traduzione più fedele all’originale, in quanti la lingua spagnola e la lingua italiana, essendo entrambe neolatine, sono più affini dal punto di vista sintattico-lessicale e culturale. Per quanto riguarda il metatesto inglese, si tratta di una traduzione, in alcuni casi, più obliqua, dove determinate interiezioni vengono ridimensionate e adattate. In linea con le opposizioni di procedimenti traduttivo antitetici di Joseph L. Malone, nel testo possiamo individuare un ampio uso di prestiti e calchi nel caso del metatesto spagnolo, mentre più sostituzioni e reordering nel metatesto inglese. Non vi sono, all’interno del dialogo all’appendice, metodi di espansione e compressione, difatti la traduzione si presenta quasi come lineare. Come precedentemente spiegato, ogni metodo traduttivo si realizza attraverso una serie di tecniche traduttive, ciascuna delle quali viene scelta dal traduttore per risolvere le problematiche emerse nell'interpretazione del protesto. 3.3 Le tecniche traduttive Nel 1958 Jean Paul Vinay e Jean Darbelnet elaborarono una descrizione di metodi e tecniche per la traduzione dal francese all'inglese e viceversa, in particolare individuando due metodi per affrontare una traduzione, quello della traduzione diretta e quello della traduzione obliqua, ciascuno realizzabile mediante una serie di tecniche. Nella trascrizione possiamo chiaramente individuare una traduzione letterale, parola per parola, nel caso del passaggio dal prototesto italiano al metatesto spagnolo, attraverso l’equazione e diversi calchi, per una traduzione più fedele. Nel metatesto inglese, al contrario, sono molti i casi di trasposizione, dunque riformulazione o parafrasi, e modulazione, variazione obbligatoria o facoltativa, dovuta a un cambiamento semantico o di punto di vista; può trattarsi anche di uno spostamento di registro, con l’uso di espressioni più o meno colorite di quelle originali, così dando priorità al metatesto e soprattutto ai destinatari.
Scena: Dialogo tra Emanuele e Giovanni nel Vaticano. PROTOTESTO (Italiano) METATESTO N.1 (Inglese) METATESTO N. (Spagnolo) Emanuele: Giovanni scusa, già che ci siamo, c’è una cosa piccola piccola di cui ti voglio parlare. Giovanni: Si. Emanuele: Vista anche la rilevanza che gli riserva certa stampa scandalistica. Giovanni: Guarda Emanuele, ci stiamo già lavorando. Emanuele: Non avevo mica dubbi, solo che qua i tempi sono cambiati. Io, prima, riuscivo a filtrare le informazioni, ma adesso Sua Santità vuole informarsi in prima persona. La mattina, si alza e legge tutto. Ora, io questo sono riuscito a intercettarlo e sfilarlo dal mucchio, ma se lo vedeva, erano cazzi. Giovanni… questo è un culo. Capito, Giovanni? Un sedere su un giornale. Dimmi se ti pare una cosa normale. Giovanni: No, no, certo, però, caro Emanuele, non vogliamo montare un caso su un sedere. Emanuel: Giovanni, excuse me, while we’re here, there’s a small issue I’d like to discuss with you. Giovanni: Yes Emanuel: Especially since it seems to be getting a lot of exposure in the tabloids lately. Giovanni: Yes, Emanuel, we’re already working on it. Emanuel: I’m sure that you are, but you know times certainly have changed. In the past, I used to be able to easily fitler the news out, but now our Holy Father wants to be informed firsthand. He reads the news first thing in the morning. Luckily, I caught this one right before he saw it and removed it from the pile, but it would’ve been bad if he saw it. Giovanni… this is an ass. Do you see it, Giovanni? An ass in the news. Do you think that that is normal? Giovanni: No, no, of course not, but my dear Emanuel, let’s not get all upset about one ass. Emanuel: Giovanni, disculpa, ya que estamos, hay una cosilla sin importancia de la que te quería hablar. Giovanni: Si. Emanuel: En vista de la relevancia que le reserva cierto periódico escandaloso. Giovanni: Tranquilo Emanuel, estamos ya trabajando. Emanuel: No tenía la menor duda, pero aquí los tiempos han cambiado. Yo, antes, conseguí a filtrar la información, pero ahora Su Santidad quiere informarse en primera persona. Cuando se levanta por la mañana, se lo lee todo. Por suerte, estoy conseguido interceptarlo y quitárselo de lo fijo, pero si lo viera, tendríamos bronca. Giovanni… esto es un culo. Comprendes, Giovanni? Un culo en el periódico. Dime si te parece normal. Giovanni: No, no, claro, pero querido Emanuel, no vamos a montar un caso solo por un culo.
PROTOTESTO (Italiano) METATESTO N.1 (Inglese) METATESTO N. (Spagnolo) Emanuele: Non è il sedere in sé, ma quello che il sedere rappresenta. Il culo su un’isola nella quale, da quello che leggo, puoi fare tutto quello che vuoi. Capito, Giovanni? Un culo e tutto quello che vuoi. Giovanni, con un culo puoi fare tutto quello che vuoi? No, te lo dico io, non puoi. Altrimenti, non lo governiamo più questo paese. Giovanni: Certo. La verità è che sono fuori dalle nostre acque territoriali, e quindi fuori dalla nostra giurisdizione. Emanuele: Come ti dicevo, una cosa piccola piccola. Emanuel: It’s not about the ass itself, but it’s what the ass represents. An ass on an island, from what I read, you can do whatever you want. Do you get it, Giovanni? An ass and everything you want. Giovanni, with an ass, can you do everything you want? No, I’ll tell you, You can’t. Otherwise this country would go out of control. Giovanni: Ah, yeah. The truth is, they’re outside territorial waters, therefore outside our jurisdiction. Emanuel: As I told you, it’s a very small issue. Emanuel: No me refiero al culo en sí, sino a aquello que el culo representa. Un culo en una isla en la cual, por lo que leo, puedes hacer todo lo que quieras. Entiendes, Giovanni? Un culo y todo lo que quieras. Giovanni, con un culo puedes hacer todo lo que quieras? No, te lo digo yo, no puedes. De lo contrario, no gobernaremos más este país. Giovanni: Cierto. La verdad es que están fueras de nuestras aguas territoriales, y por tanto de nuestra jurisdicción. Emanuel: Como te decía, era una cosa sin importancia.