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Tito Livio: Vita, Opere e Metodo Storiografico, Study notes of Literature

Riassunto vita e opere di Tito Livio

Typology: Study notes

2014/2015

Uploaded on 10/27/2015

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TITO LIVIO
Vita:
cognome: ignoto
59 a.C. : nacque a Padova
si trasferì a Roma, ma, anche se non partecipò alla vita pubblica entrò in relazione con
Augusto.
I suoi interessi: prima per la filosofia, poi per la sua grande opera storica
Guadagnò notevole prestigio e ammirazione
Guidò gli interessi storiografici del futuro imperatore Claudio
Alternò la vita a Roma con lunghi soggiorni a Padova
17 d.C. morì a Padova
Opere:
1) opere composte nella giovinezza:
si ha notizia di dialoghi storico-filosofici
e di opere filosofiche
2) “AB URBE CONDITA LIBRI”:
storia di Roma dalla sua fondazione fino all’epoca a lui contemporanea
titolo dato dai codici più autorevoli
l’autore però indica la sua opera con il titolo “annales”, altre volte con “libri”
142 libri, ma se ne sono conservati quelli da 1-10 e da 21-45 e altri frammenti, famoso
quello relativo alla morte di Cicerone
il metodo storiograco di Livio:
il ritorno all’annalistica: genere che aveva caratterizzato fin dall’inizio la storiografia
romana. Livio rifiuta l’impianto monografico delle opere di Sallustio
piano dell’opera: la narrazione iniziava dalle origini mitiche di Roma (con la fuga di
Enea da Troia) e arrivava alla morte di Druso, figliastro di Augusto, avvenuto in
Germania nel 9 a.C., ma non è escluso un secondo piano di Livio, interrotto con la sua
morte, di arrivare al libro 150 con la morte di Augusto, cioè al 14 d.C.
libri 1-10: chiamati “prima decade”, arrivano fino alla terza guerra sannitica
libri 21-45: la “terza” e la “quarta decade” e metà della “quinta”. Coprono gli
avvenimenti dalla seconda guerra punica fino al termine della guerra contro la
Macedonia.
La divisione in decadi: il naufragio di vaste parti dell’opera è probabilmente da spiegarsi
con la sua suddivisione in gruppi separati di libri, che andarono incontro a diverse
vicende. Alla divisione in decadi si fa cenno per la prima volta alla fine del V secolo d.C.
ma secondo alcuni studiosi potrebbe essere dovuta allo stesso Livio, che pubblicò la sua
opera per gruppi di libri, premettendo introduzioni agli inizi dei nuovi cicli. È celebre il
proemio che apre la terza decade (narra la seconda guerra punica).
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TITO LIVIO

Vita:

  • cognome: ignoto
  • 59 a.C. : nacque a Padova
  • (^) si trasferì a Roma, ma, anche se non partecipò alla vita pubblica entrò in relazione con Augusto.
  • I suoi interessi: prima per la filosofia, poi per la sua grande opera storica
  • Guadagnò notevole prestigio e ammirazione
  • Guidò gli interessi storiografici del futuro imperatore Claudio
  • Alternò la vita a Roma con lunghi soggiorni a Padova
  • 17 d.C. morì a Padova

Opere:

  1. opere composte nella giovinezza:
  • (^) si ha notizia di dialoghi storico-filosofici
  • e di opere filosofiche

2) “AB URBE CONDITA LIBRI” :

  • storia di Roma dalla sua fondazione fino all’epoca a lui contemporanea
  • titolo dato dai codici più autorevoli
  • l’autore però indica la sua opera con il titolo “ annales” , altre volte con “ libri”
  • 142 libri, ma se ne sono conservati quelli da 1-10 e da 21-45 e altri frammenti, famoso quello relativo alla morte di Cicerone

il metodo storiografico di Livio:

  • il ritorno all’annalistica: genere che aveva caratterizzato fin dall’inizio la storiografia romana. Livio rifiuta l’impianto monografico delle opere di Sallustio
  • piano dell’opera: la narrazione iniziava dalle origini mitiche di Roma (con la fuga di Enea da Troia) e arrivava alla morte di Druso, figliastro di Augusto, avvenuto in Germania nel 9 a.C., ma non è escluso un secondo piano di Livio, interrotto con la sua morte, di arrivare al libro 150 con la morte di Augusto, cioè al 14 d.C.
  • libri 1-10: chiamati “prima decade”, arrivano fino alla terza guerra sannitica
  • libri 21-45: la “terza” e la “quarta decade” e metà della “quinta”. Coprono gli avvenimenti dalla seconda guerra punica fino al termine della guerra contro la Macedonia.
  • La divisione in decadi: il naufragio di vaste parti dell’opera è probabilmente da spiegarsi con la sua suddivisione in gruppi separati di libri, che andarono incontro a diverse vicende. Alla divisione in decadi si fa cenno per la prima volta alla fine del V secolo d.C. ma secondo alcuni studiosi potrebbe essere dovuta allo stesso Livio, che pubblicò la sua opera per gruppi di libri, premettendo introduzioni agli inizi dei nuovi cicli. È celebre il proemio che apre la terza decade (narra la seconda guerra punica).
  • Interesse per l’epoca più recente: come molti precedenti storici latini, Livio dilata l’ampiezza della propria narrazione man mano che si avvicina all’epoca contemporanea su 142 libri 85 contengono la storia più recente (dall’età graccana a quella di Augusto).
  • Le fonti di Livio: numerose.
  • (^) Acriticità nell’uso delle fonti: Livio non sembra procedere con attento vaglio critico delle proprie fonti, in certi casi il criterio sembra essere stato la facilità di accesso alla fonte. Mancanza di sforzo di cercare di colmare le lacune della tradizione storiografica. Per questo fu escluso dalla linea della maggiore storiografia da Sallustio a Tacito (= cioè fu escluso dalla storiografia senatoria). Non si è visto in Livio lo storico senatore e uomo di governo, che l’esperienza spesso amara e deludente della vita politica mette in grado di formarsi un giudizio personale e approfondito anche sugli eventi del passato, e al quale al posizione facilita l’accesso a fonti riservate di documentazione come gli acta senatus , ma lo storico letterato che lavora soprattutto di seconda mano sulla narrazione di altri.
  • Una gioiosa esaltazione del regime augusteo
  • (^) Nonostante tutto Livio è uno storico “onesto”: Livio non svolgeva una propaganda di sostegno acritico e incondizionato.

Il nuovo regime e le tendenze della storiografia liviana:

  • la Patavinitas: il regime augusteo non operò, nei confronti della storiografia, un tentativo di egemonia paragonabile a quello attuato nei confronti della poesia. Asionio Pollione vedeva in Livio la Patavinitas= provincialismo padovano, riferito a certi elementi di stile. Forse si riferiva anche una posizione politica visto che in provincia era più sentito il mos maiorum e non era ancora diffuso il lusso e il vizio come a Roma.
  • Livio e il culto della Res Publica: Augusto stesso era più desideroso di presentarsi come il restauratore della repubblica che come successore di Cesare, e di conseguenza tollerava in un certo limite il culto della Res Publica.
  • La presa di distanza dal principato: nella prefazione dell’opera ( prefatio ) traspare come Livio non vedesse, nella vittoria di Augusto, il rimedio miracoloso alle guerre e alla corruzione.
  • La “fuga” dalla crisi: per Livio la narrazione del glorioso passato di Roma è un rifugio rispetto alla cura che gli apporta la narrazione degli eventi più recenti. (polemica con Sallustio che aveva messo al centro della sua opera l’indagine sulla crisi di Roma)
  • La giustificazione dell’impero di Roma: il pessimismo Liviano non è lucido come quello di Sallustio. Riconosce che la corruzione di è fatta strada in Roma, ma valuta positivamente che è successo più tardi che in qualunque altro stato. Quindi quello di Roma è il popolo che è stato più saldo nel costumi e di grandezza morale.
  • Generale tendenza di idealizzare il passato
  • Il passato come condizione e senso del presente: le immagini del passato esercitano un condizionamento sul tempo presente, sono modelli di comportamento sociale e individuale.

Lo stile liviano:

  • la lactea ubertas: nello stile Livio si oppone decisamente a Sallustio, avvicinandosi piuttosto a quello che Cicerone aveva vagheggiato per la storiografia romana. Rispetto alla brevitas di Sallustio, lo stile di Livio viene definito lacta ubertas = stile ampio, fluido e luminoso, senza artifici e dove i periodi fluiscono con lacilità. La limpida chiarezza di Livio = candor.
  • Varietà di stile
  • Drammatizzazione del racconto: tendenza già presente nella storiografia romana, ma che era stata ridotta da Sallustio, in Livio ha largo spazio.

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