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Il potere trasformativo del docente: influenza, relazioni e autorità, Exams of Statistical mechanics

Il concetto di potere nel contesto dell'educazione, in particolare il ruolo del docente come fonte di influenza e autorità. Della capacità del docente di influenzare gli studenti, le diverse forme di potere utilizzate in aula, e la relazione tra potere e libertà individuale. Una visione più ampia del potere come costruito socialmente e negoziato tra insegnante e allievi.

What you will learn

  • Come il potere del docente influenza gli studenti?
  • Come il potere è collegato alla libertà individuale del docente e degli studenti?
  • Quali sono le diverse forme di potere utilizzate dal docente in aula?

Typology: Exams

2021/2022

Uploaded on 10/14/2022

livianna-ignatti
livianna-ignatti 🇮🇹

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CAPITOLO 4
IL TEACHER POWER
1. Un potere trasformativo
ll potere non è mai stato associato all’educazione senza richiamare aree oscure e temute di problematicità.
Per lungo tempo, è apparso del tutto irrealistico sia attribuire al potere connotazioni educative, sia pensare che
l’educazione possa essere un’azione di potere.
Accostata alla scuola, l’idea del potere è ancora più terrificante, perché ricorda inevitabilmente la figura del docente
autoritario del tutto distaccato dagli alunni.
si tratteggia un itinerario di ricerca finalizzato a valorizzare il potere del docente dal punto di vista della sua influenza
sul processo formativo di ciascuno e di tutti gli allievi.
Inizialmente il teacher power denotava le richieste accademiche o comportamentali cui gli studenti dovevano
passivamente sottostare. Secondo alcuni autori: il potere è il potenziale individuale di produrre un effetto sul
comportamento di un'altra persona o di un gruppo di persone.
McCroskey e Richmond (1983) lo hanno poi definito come la capacità del docente di influenzare gli studenti,
inducendoli a fare qualcosa che altrimenti non avrebbero fatto.
Recenti studi hanno cercato di allargare la visione statica e unilaterale del potere. inteso come un’azione che i
docenti esercitano sui propri studenti. In una prospettiva più ampia, il potere è infatti qualcosa che viene costruito
socialmente e negoziato tra insegnante e alunno, così come tra gli alunni.
Himmley (1997) ritiene che il potere sia propriamente descrivibile come una molteplicità di relazioni di forza che
sono immanenti, costitutive, relazionali e dinamiche.
Il potere del docente va oltre la dimensione interpersonale ed è interpretabile come causa ed effetto delle dinamiche
interattive che si sviluppano nello spazio dell’aula. Secondo Manke (1997) il potere è infatti una struttura che alunni
e insegnanti costruiscono nello spazio interattivo in cui vivono.
ll fatto che il docente abbia potere è indiscutibile e imprescindibile: se un docente non esercitasse potere in classe,
non sarebbe in grado di sostenere l’apprendimento degli studenti e conseguentemente di dare senso alla sua
professionalità. Bisogna solo cercare di comprendere se questo potere ha una natura positiva o negativa. Se il potere
viene utilizzato come mezzo di controllo si parla di potere negativo.
IL TEACHER POWER: DEFINIZIONI
O Richieste accademiche o comportamentali cui gli studenti devono sottostare.
O Potenziale individuale di produrre un effetto sul comportamento di un’altra persona o di un gruppo di persone.
O Abilità del docente di influenzare gli studenti, inducendoli a fare qualcosa che altrimenti non avrebbero fatto.
O Molteplicità di relazioni di forza che sono immanenti, costitutive, relazionali e dinamiche, visione più sistemica del
lavoro del docente che riguarda anche il contesto
O Causa ed effetto delle dinamiche interattive che si sviluppano nello spazio dell’aula ( tra cooperazione e
competizione)
O Struttura che alunni e insegnanti costruiscono nello spazio interattivo in cui vivono, tra ció che si può e ciò che non
si può fare.
Il potere ha dei punti di resistenza, noi dobbiamo porci come recinti in modo tale che i ragazzi dentro questi confini
lo vedano e possano oltrepassarlo.
Il docente è obbligato a favorire il processo di apprendimento, il sapere passa dal maestro e l’apprendimento
avviene attraverso l’immersione nell’esperienza.
Tuttavia, il potere può essere utilizzato anche come uno straordinario motore di conoscenza e di cambiamento.
Tale potere pedagogico possiede tre caratteristiche essenziali:
1. è connesso con l’autorità,
2. è agito, ma anche subito;
3. è relativo e mai assoluto.
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CAPITOLO 4

IL TEACHER POWER

1. Un potere trasformativo ll potere non è mai stato associato all’educazione senza richiamare aree oscure e temute di problematicità. Per lungo tempo, è apparso del tutto irrealistico sia attribuire al potere connotazioni educative, sia pensare che l’educazione possa essere un’azione di potere. Accostata alla scuola, l’idea del potere è ancora più terrificante, perché ricorda inevitabilmente la figura del docente autoritario del tutto distaccato dagli alunni. si tratteggia un itinerario di ricerca finalizzato a valorizzare il potere del docente dal punto di vista della sua influenza sul processo formativo di ciascuno e di tutti gli allievi. Inizialmente il teacher power denotava le richieste accademiche o comportamentali cui gli studenti dovevano passivamente sottostare. Secondo alcuni autori: il potere è il potenziale individuale di produrre un effetto sul comportamento di un'altra persona o di un gruppo di persone. McCroskey e Richmond (1983) lo hanno poi definito come la capacità del docente di influenzare gli studenti, inducendoli a fare qualcosa che altrimenti non avrebbero fatto. Recenti studi hanno cercato di allargare la visione statica e unilaterale del potere. inteso come un’azione che i docenti esercitano sui propri studenti. In una prospettiva più ampia, il potere è infatti qualcosa che viene costruito socialmente e negoziato tra insegnante e alunno, così come tra gli alunni. Himmley (1997) ritiene che il potere sia propriamente descrivibile come una molteplicità di relazioni di forza che sono immanenti, costitutive, relazionali e dinamiche. Il potere del docente va oltre la dimensione interpersonale ed è interpretabile come causa ed effetto delle dinamiche interattive che si sviluppano nello spazio dell’aula. Secondo Manke (1997) il potere è infatti una struttura che alunni e insegnanti costruiscono nello spazio interattivo in cui vivono. ll fatto che il docente abbia potere è indiscutibile e imprescindibile: se un docente non esercitasse potere in classe, non sarebbe in grado di sostenere l’apprendimento degli studenti e conseguentemente di dare senso alla sua professionalità. Bisogna solo cercare di comprendere se questo potere ha una natura positiva o negativa. Se il potere viene utilizzato come mezzo di controllo si parla di potere negativo. IL TEACHER POWER: DEFINIZIONI O Richieste accademiche o comportamentali cui gli studenti devono sottostare. O Potenziale individuale di produrre un effetto sul comportamento di un’altra persona o di un gruppo di persone. O Abilità del docente di influenzare gli studenti, inducendoli a fare qualcosa che altrimenti non avrebbero fatto. O Molteplicità di relazioni di forza che sono immanenti, costitutive, relazionali e dinamiche, visione più sistemica del lavoro del docente che riguarda anche il contesto O Causa ed effetto delle dinamiche interattive che si sviluppano nello spazio dell’aula ( tra cooperazione e competizione) O Struttura che alunni e insegnanti costruiscono nello spazio interattivo in cui vivono, tra ció che si può e ciò che non si può fare. Il potere ha dei punti di resistenza, noi dobbiamo porci come recinti in modo tale che i ragazzi dentro questi confini lo vedano e possano oltrepassarlo. Il docente è obbligato a favorire il processo di apprendimento, il sapere passa dal maestro e l’apprendimento avviene attraverso l’immersione nell’esperienza. Tuttavia, il potere può essere utilizzato anche come uno straordinario motore di conoscenza e di cambiamento. Tale potere pedagogico possiede tre caratteristiche essenziali:

  1. è connesso con l’autorità,
  2. è agito, ma anche subito;
  3. è relativo e mai assoluto.

Il potere del docente è inscindibilmente connesso con la sua autorità. Il concetto di autorità, soggetto a interpretazioni ambigue, richiama una realtà presente in tutti i campi dell’esperienza umana e in ogni rapporto interpersonale.

  1. L’ autorità evoca interessanti suggestioni pedagogiche, a scuola l’autorità del docente non può essere considerata solo dal punto di vista formale, in quanto tale rappresentazione non protegge dalle eventuali degenerazioni del potere che da essa derivano nelle modalità dell‘azione arbitraria e coattiva.In ragione della sua autorità, il docente è legittimato a prendere decisioni e a guidare azioni che interessano due o più persone. L’autorità è una scelta metodologica, che differisce dal metodo della coercizione, perché richiede il consenso dal metodo della contrattazione , per il suo carattere asimmetrico, e dal metodo della persuasione , in quanto non prevede che chi la subisce cambi le sue idee o le sue opinioni.
  2. Come ogni persona, il docente ha potere ma nello stesso tempo subisce potere. Potremmo dire che il potere contiene e regola la libertà individuale del docente, il quale fa parte di un contesto istituzionale e organizzativo che vincola il suo comportamento sociale e la sua azione didattica. Il potere subìto proviene dall’esterno ossia dalla linea gerarchica che ad esempio lo obbliga il docente a rispettare le decisioni del dirigente scolastico. Del resto, anche i docenti come gli studenti, possono sentirsi privi della capacità di fare valere le proprie opinioni e difendere i propri diritti.
  3. L’azione del docente ha di fatto un potere limitato e sotto condizione, in quanto strettamente connesso al principio di responsabilità che fonda qualsiasi intervento pedagogicamente orientato. La responsabilità del docente discende dalla sua posizione asimmetrica che lo obbliga ad azioni progettate per il benessere altrui. Questo tipo di responsabilità per il da-farsi si differenzia dalla responsabilità legale derivante dal suo mandato istituzionale. Quest’ultima può avere un carattere solo formale. Questa azione di cura è prospettica si estrinseca in un potere trasformativo che ha effetti a lungo termine, ben oltre gli anni della scuola. Potere buono Il docente che esercita un potere positivo permette agli alunni di vivere la scuola in modo interessante, questi docenti sono in grado di motivare i soggetti a pensare in modo critico, ad accettare le sfide del sapere. L’apprendimento avviene infatti in tre modi fondamentali:
  4. il primo dei quali consiste nell'identificazione e nella proiezione. L’allievo si identifica con il maestro.
  5. In secondo luogo l’apprendimento avviene tramite la sperimentazione, che richiede non solo immersione nell’esperienza, ma anche verifica dei risultati e dunque riflessione.
  6. In terzo luogo, l'apprendimento è un processo che si costruisce insieme agli altri, attraverso lo scambio di idee e conoscenze con compagni e docenti. Sostanzialmente, il teacher power è in grado di manipolare questi congegni formativi, producendo effetti importanti a livello cognitivo, affettivo e sociale.
    1. Tra induzioni e deduzioni ll potere del docente agisce mediante un processo di induzione che significa agire con la persuasione o in altro modo sulla volontà di una persona, spingendola a compiere alcuni atti. Questa azione di induzione può appoggiarsi sulla forza della seduzione che indica la capacità di attrarre fortemente a sé, allettando o affascinando la persona cui è diretta French e Raven (1968) hanno identificato cinque basi di potere di cui può servirsi il docente in aula: 1. Attractive/referent Quando l‘insegnante usa questa forma di potere, la relazione con gli studenti è basata sul capitale personale degli studenti, con cui il docente condivide interessi e sentimenti. L’insegnante che dispone di un potere di attrazione è percepito dagli studenti come piacevole, divertente e carismatico. In questo modo si crea un circolo vizioso fraIa al quale sia il docente sia gli studenti sanno di essere stimati da qualcuno su cui poter contare e a cui dedicare affetto.

sua voglia di vivere, di senso in grado di guidare il suo cammino esistenziale anche oltre gli anni della scuola. Si tratta di un compito difficile perché nessuno è sufficientemente competente nel mestiere di esistere, nessuno dispone di un metodo certo e affidabile

  1. Il secondo prerequisito è l’amore pedagogico , che riguarda il comandamento biblico «amerai il prossimo tuo come te stesso, sottolinea l’esistenza di armonia tra la propria e l’altrui persona, la quale si basa su un sentimento di amore verso se stesso che è pari A quello che si nutre per l’altro. Intendendo il potere in questo senso, l’azione del docente modella la relazione con gli alunni e ne favorisce la massima espansioni. Ciò implica il prendere consapevolezza del fatto che l’utilizzo del potere personale rappresenta una sua forma espressiva. Il docente deve essere in grado di integrare e rappresentare in modo adeguato gli elementi dell’esperienza personale. In questo modo egli può avanzare sulla via dell’adattamento sano e maturo. Solo su queste basi il docente potrà porsi agli alunni come una persona degna di fiducia, sicura e responsabile, in grado di entrare nell’universo dei sentimenti degli altri. Questo docente quasi perfetto esiste nella mente di ogni adulto e di ogni bambino che abbia frequentato la scuola, e quindi è presente in ognuno di noi, si tratta solo di estrapolarlo della nostra rete di ricordi.