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Emil durkheim, padre della sociologia moderna, descrive la natura della società, l'educazione e la stratificazione sociale. Egli distingue tra società segmentaria e organica, analizza la definizione sociologica dell'educazione e spiega la stratificazione sociale come continuum di posizioni sociali ordinate gerarchicamente. Anche l'influenza del capitale culturale sulla scuola e la funzione della scuola nella conservazione sociale.
Typology: Cheat Sheet
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Sociologia dell’educazione Sociologia come approccio alla lettura della società: si occupa di analizzare come la società cambia, si evolve, si modifica. ✗ Che cos’è? -Durkheim afferma che nella società accadono dei fatti con caratteri specifici, esterni all’individuo che hanno un potere di coercizione. Quanto questi fatti sono legati ad una libera scelta o c’è questo potere? Secondo Durkheim questo potere è molto forte ed è dato dall’appartenenza ad un gruppo sociale. -Weber afferma che la sociologia è una scienza, che ha delle regole, che ha come obiettivo l’agire sociale, quali sono le cause attraverso un metodo scientifico, raccogliendo dati verificati ed avendo un metodo lavorativo -Smelser afferma che è un modo di studiare gli esseri umani, si propone di scoprire perché gli uomini si comportano in un certo modo, si riuscono in gruppi, pregano, si sposano, insomma qualsiasi attività avviene quando gli esseri umani agiscono. La sociologia può essere definita come lo studio scientifico della società, delle istituzione e dei rapporti sociali. -Giddens afferma che è una disciplina che studia con metodo scientifico le diverse forme di vita allo scopo di costruire un sapere teorico, razionale e sistematico della “società”. Ci spinge a dire che quanto noi consideriamo inevitabile può anche non essere tale. Il sociologo deve considerare una molteplicità di ipotesi e raccogliere dati, anche se a volte quanto consideriamo naturale dipende da fattori storici e sociali. Questo è l’insegnamento della sociologia. -Archer afferma che la sociologia ha il compito irritante di scoprire i legami tra struttura ed agire. La contrapposizione è tra
➔ rapporto individuo/società: quanto il nostro agire è libero o è condizionato dalle strutture esterne? Dipende da vari fattori: dalle esperienze vissute, dalla società…siamo liberi di fare quello che vogliamo ma abbiamo delle conseguenze La sociologia è la scienza delle relazioni, la scienza che studia la società e le relazioni sociali. E’ una disciplina scientifica che ha come oggetto la società , il sociale, è la scienza della società.
La situazione di ceto può fondarsi su una situazione di classe ma essa non è determinata da questa soltanto. D’altra parte una situazione di ceto può condizionare parzialmente o totalmente una situazione di classe, pur senza identificarsi con essa (ufficiale, funzionario, studenti) ceto: pluralità di persone che all’interno di un gruppo sociale, aspirano ad una particolare considerazione o monopolio di ceto
La trasmissione del capitale culturale:
lezione 07/11/ Le migrazioni in Italia: tra falsi miti e nuove partenze mito educativo: qualcosa che tutti sanno, che non si fonda su basi reali, non corrispondono completamente alla verità.
1. Rappresentazione e concettualizzazione del “migrante”: alcune riflessioni I movimenti della popolazione sul territorio assumono la valenza di un fenomeno sociale che sta trasformando le società, più che di un evento fortuito ed emergenziale (Ambrosini 2008; Cesareo 2015). Questi spostamenti non riguardano il turismo ma è un elemento che sta diventando globale. Emergenza perché non si è riusciti a trovare un modo efficace per gestire la situazione; I fenomeni migratori costituiscono eventi sociali. Definirli diventa dunque un processo di costruzione sociale e politica (Massey 2002) Ma chi sono i protagonisti di questi fatti sociali? Come possono essere definiti? Quale è l’origine delle diverse definizioni e rappresentazioni sociali al riguardo? Le categorie utilizzate nello studio dei fenomeni migratori non esistono per sé, ma sono socialmente situate e costruite. Basta pensare ai nostri nonni e al modo in cui definiscono gli immigrati. Se lo si chiede ai nostri genitori, utilizzeranno delle parole diverse. Sono il risultato di scelte politiche, di ordinamenti giuridici a cui si riferiscono, di atteggiamenti della popolazione, di sentimenti custoditi nella memoria collettiva. 1.1 Migranti e stranieri: alcune definizioni Glossario EMN (2019) sull’asilo e la migrazione, prodotto e aggiornato dalla Rete Europea sulle Migrazioni (EMN). Uno strumento il cui obiettivo è quello di migliorare, attraverso la comprensione e l’uso comune delle definizioni contenute, la comparabilità della terminologia in uso tra gli stati membri dell’Unione Europea. 1.1 Migranti e stranieri: alcune definizioni - MIGRANTE: racchiude le seguenti definizioni - EMIGRATO/IMMIGRATO: chi arriva e chi parte. Immigrati sono chi viene a vivere in Italia e emigrati gli italiani che risiedono all’estero per un certo periodo. - EXTRACOMUNITARIO: indica le persone che venivano dal nord Africa o dal medio- oriente, si trattava di coloro che non facevano parte dell’unione europea. Tecnicamente gli svizzeri sono extracomunitari tanto quando i marocchini, i giapponesi, gli americani, oggi un cittadino della gran Bretagna è un immigrato. Nel senso comune l'extracomunitario era un soggetto con una condizionale sociale disagiata dal punto di vista economico, pochi considerano gli svizzeri o i giapponesi extracomunitari. Rientra il discorso di classe sociale e di benessere economico - RIFUGIATO: pag. 19 - RICHIEDENTE ASILO : prima si è richiedente asilo e poi rifugiati, se lo stato accetta la domanda. La presenza e il proliferare di così tante categorie in riferimento al fenomeno in questione dimostra che queste non sono immutabili o esaustive, ma piuttosto sottoposte a una continua ridefinizione… 1.2 Expat: tra conflitti semantici e identitari Aperto è il dibattito circa il lessema “expatriate” (letteralmente “espatriato”, in italiano). L’abbreviazione “expat” sin dai primi lavori sulle recenti migrazioni è stato associato a un particolare tipo di “migrante” (Romero 2002; Gatti 2009). Se però espatriato ed emigrante da un lato, espatriato ed expat dall’altro, possono essere considerati sinonimi in alcuni specifici contesti…
“expat soprattutto per chi si definisce tale non è mai sinonimo di emigrante: le due categorie all’interno del campo di relazioni semantiche che è l’emigrazione appaiono essere antinomi” (Di Salvo 2017).
2. L’evoluzione dei processi migratori in Italia L’Italia ha una lunga tradizione migratoria, strettamente legata alle sue caratteristiche sociali, economiche e geografiche che definiscono la Penisola, da un punto di vista storico già nel XIX ed in parte nel XX secolo, quale terra di emigrazione per eccellenza. Ed oggi? Nella prima metà del XXI secolo, l’Italia si dimostra essere un vero e proprio “crocevia migratorio” (Pugliese 2018), registrando nuovi arrivi e altrettante partenze verso l’estero. L’italia registra sia nuovi arrivi che altrettante partenze per l’estero. 2.1 L’immigrazione: tra emergenze e falsi miti Secondo i dati ISTAT (2020) al 1 gennaio 2020: - la popolazione straniera residente è pari a 5.382.000 unità, in crescita di 123.000 unità (+2,3%) rispetto a un anno prima. - costituisce dunque l’8,9% del totale. Per quanto il fenomeno dell’immigrazione in Italia venga comunicato facilmente con toni emergenziali attraverso l’utilizzo di una retorica dell’assedio o dell’invasione, molte delle statistiche disponibili sul tema descrivono una realtà più articolata e complessa (Ambrosini 2020). Popolazione residente in Italia ai Censimenti 1981- 2011 per cittadinanza (residenti in migliaia) censimenti 1981 1991 2001 2011 Italiani 56.346 56.422 55.661 55. stranieri 211 356 1335 4028 Altri FALSI MITI da sfatare riguardano: - la composizione della popolazione immigrata; - la presenza delle nuove generazioni dal background migratorio; - il mondo del lavoro; - il mercato immobiliare. 2.2 L’emigrazione: cervelli in fuga ma non solo
lasciare l’Italia
di 3,1 milioni nel 2006 Le emigrazioni stanno interessando sempre di più gli studiosi del fenomeno soprattutto nel contesto italiano. 2.2 L’emigrazione: cervelli in fuga ma non solo Saldo migratorio-Anni 1971/2014 valori in migliaia e tassi per 1.000 abitanti anni Saldo migratorio 1971 -
La famiglia rappresenta una vera e propria protagonista delle dinamiche migratorie, dal momento che definisce le strategie di sopravvivenza e di inserimento, oltre a mettere in campo azioni di protezione e di sostentamento dei suoi membri (Regalia et al. 2008; Ambrosini 2019). Nella vita quotidiana, l’ambiente familiare rappresenta uno dei potenziali spazi di mediazione tra codici, lingue, tradizioni e relazioni che, soprattutto le seconde generazioni, si trovano a vivere (Ambrosini 2011). Tra genitori immigrati e figli di seconda generazione sia in gioco un processo più complesso rispetto alla tradizionale gestione della distanza tra le generazioni. La diversa velocità nell’acquisire le competenze e i comportamenti sociali da parte di genitori e figli, non solo può causare una diversa capacità di lettura della realtà circostante, ma può anche produrre un indebolimento dei legami e dell’autorità genitoriale (Foner, Kasinitz 2007) e un maggiore conflitto tra le generazioni (Choi et al. 2008). Si possono osservare, in particolare, alcuni esiti problematici (Ambrosini 2005):