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Sintesi e Analisi Novellino - 1200, Lecture notes of Medieval Literature

Sintesi e Analisi Novellino - 1200

Typology: Lecture notes

2016/2017

Uploaded on 05/20/2017

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Il Novellino
Firenze, nell’ultimo ventennio del 1200. Non si conosce l’identità dell’autore ne del compilatore.
Origine fiorentina. Ghibellino e laico probabilmente. La raccolta originale si intitola ur novellino. Ci
sono cento novelle come nel decameron – ispirato al novellino – vari temi sviluppati, storie mitiche,
amorose, nobiliare, storia recente, antica; bibbia, mitologia. Stile assai semplice. Prima pubblicazione
nel 1525 a Bologna, da un amico di Pietro Bembo – novellista pure lui, col titolo Le cento novelle
antiche. La lingua mostra carattere fiorentino evidente. All’epoca, spesso opere scritte in fiorentino, nn
è molto significativo, la fiorentinità potrebbe provvenire dai copisti.
Il Nov mischia personaggi storici legendari, del medioevo e molti fatti provengono da libri, favole (per
i psg antichi), ma non i fatti che si raccontano di personaggi del 200 come federico secondo, Carlo
d’Angio, o personaggi della Divina comedia (Marco Lombardo, Lizzio ...?). Nelle migliori novelle,
tutto è fresco e vivo, 0 descrizioni d’ambiente, personaggi introdotti subito e nn ci sono indicazioni
sulle motivazioni psicologiche.
Quello che è interessante è la vivacità dei dialoghi, la grazia della narrazione – La bella novella
d’amore. Lo scrittore precisa la situazione iniziale, “un giovane etc. ma una donna gentile”, c’è una
certa sobrietà nei movimenti e attegiamenti dei personaggi. Aveva in mente l’efficacia lo scrittore – in
alcune righe deve presentare una situazione e risolverla. Altra cosa : non tutte le novelle sono uguali,
+ riuscita : Tre meastri di necromanzia alla corte di federico.
Importanza in Italia del genere della novella. Tradizione dal 200 fino ai nostri giorni – fino a Verga.
C’era anche la possibilità di narrare oralmente. Nel Decameron, le novelle giovani ragazzi, ogni
giorno una tematica e ogni ragazzo una novella. Piace il carattere breve di una storia. Novella evoca
anche la beffa. Cf la nouvelle XI – il discepolo sleale. Bisogna vedere la beffa gratuita e la beffa
finalizzata. Il discepolo vuole prendere il posto del suo maestro. Ma normalmente sono piuttosto gli
imbecilli che si fanno ingannare, o qualcuno che si vendica. Per esempio qui il maestro Giordano non
meritava la beffa e potrebbe vendicarsi – sarebbe lo schema più classico. Conclusione strana : decide
di medicare gli animali. La novella orribile. Troppo difficile occuparsi degli uomini. Tradizione della
beffa e della vendetta, ma anche della beffa gratuita. Pittore Carmino (in Decameron) – fanno finta
di non vederlo. Anche beffe moralegianti o erotiche (Mandragor/la).
Riflettere pure sulla nozione di “morale”...
Cf Meraviglioso boccaccio.
Novella di Narciso : “libro di novelle di bel parlare gentile.” Cf “cortesie delle allori”. P 98.
Condannato a guardare l’ombra sua per non aver ricambiato l’amore di Eco. Si è servito delle varianti
medievali del racconto classico. Mandorlo. Innamoramento e morte di Narciso. Trasformazione poi in
mandorlo. C’è poi la favola, azione in ordine cronologico, la situazione iniziale, Narciso vede l’ombra
sua riflessa nelle acque di una fontana. Poi esordio, sorride e si accorge che l’ombra fa altrettanto. Poi
sviluppo dell’azione, scambia l’ombra per una persona reale, se ne innamora e cerca di afferarla.
L’ombra svanisce, Narciso piange e si lascia cadere giu alla vista dell’ombra che piange. Epilogo : le
donne vedono Narciso affogato – trasformato in mandorlo. Narrazione ispirato all’ideale della brevità,
per questo sintassi elementare, chiara, ordinato, gusto per lo stile conciso ed elegante che riproduce
l’immediatezza del linguaggio parlato. La brevità conferisce al racconto uno sviluppo logico
essenziale, che parte da una situazione iniziale, che trova punto di massima tensione quando Narciso si
annega e finalmente abbiamo una situazione nuova rispetto a quella iniziale. L’autore insiste sul
pianto perchè c’è il pianto di Narciso ma anche quello delle donne, e questo è indicativo della
sensibilità del giovane cavaliere. Tutti i motivi rilevati riconducono al quadro dell’amore cortese, al
quale bisogna aggiungere la sensibilità d’animo che richiama la gentilezza stilnovistica. Possiamo
osservare che l’epilogo è abbastanza lungo nell’economia del racconto e infine la metamorfosi di
Narciso in mandorlo insiste sul ruolo centrale dell’amore, significato simbolico assente del testo
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Il Novellino

Firenze, nell’ultimo ventennio del 1200. Non si conosce l’identità dell’autore ne del compilatore. Origine fiorentina. Ghibellino e laico probabilmente. La raccolta originale si intitola ur novellino. Ci sono cento novelle come nel decameron – ispirato al novellino – vari temi sviluppati, storie mitiche, amorose, nobiliare, storia recente, antica; bibbia, mitologia. Stile assai semplice. Prima pubblicazione nel 1525 a Bologna, da un amico di Pietro Bembo – novellista pure lui, col titolo Le cento novelle antiche. La lingua mostra carattere fiorentino evidente. All’epoca, spesso opere scritte in fiorentino, nn è molto significativo, la fiorentinità potrebbe provvenire dai copisti.

Il Nov mischia personaggi storici legendari, del medioevo e molti fatti provengono da libri, favole (per i psg antichi), ma non i fatti che si raccontano di personaggi del 200 come federico secondo, Carlo d’Angio, o personaggi della Divina comedia (Marco Lombardo, Lizzio ...?). Nelle migliori novelle, tutto è fresco e vivo, 0 descrizioni d’ambiente, personaggi introdotti subito e nn ci sono indicazioni sulle motivazioni psicologiche.

Quello che è interessante è la vivacità dei dialoghi, la grazia della narrazione – La bella novella d’amore. Lo scrittore precisa la situazione iniziale, “un giovane etc. ma una donna gentile”, c’è una certa sobrietà nei movimenti e attegiamenti dei personaggi. Aveva in mente l’efficacia lo scrittore – in alcune righe deve presentare una situazione e risolverla. Altra cosa : non tutte le novelle sono uguali,

  • riuscita : Tre meastri di necromanzia alla corte di federico.

Importanza in Italia del genere della novella. Tradizione dal 200 fino ai nostri giorni – fino a Verga. C’era anche la possibilità di narrare oralmente. Nel Decameron , le novelle giovani ragazzi, ogni giorno una tematica e ogni ragazzo una novella. Piace il carattere breve di una storia. Novella evoca anche la beffa. Cf la nouvelle XI – il discepolo sleale. Bisogna vedere la beffa gratuita e la beffa finalizzata. Il discepolo vuole prendere il posto del suo maestro. Ma normalmente sono piuttosto gli imbecilli che si fanno ingannare, o qualcuno che si vendica. Per esempio qui il maestro Giordano non meritava la beffa e potrebbe vendicarsi – sarebbe lo schema più classico. Conclusione strana : decide di medicare gli animali. La novella orribile. Troppo difficile occuparsi degli uomini. Tradizione della beffa e della vendetta, ma anche della beffa gratuita. Pittore Carmino (in Decameron) – fanno finta di non vederlo. Anche beffe moralegianti o erotiche (Mandragor/la).

Riflettere pure sulla nozione di “morale”...

Cf Meraviglioso boccaccio.

Novella di Narciso : “libro di novelle di bel parlare gentile.” Cf “cortesie delle allori”. P 98. Condannato a guardare l’ombra sua per non aver ricambiato l’amore di Eco. Si è servito delle varianti medievali del racconto classico. Mandorlo. Innamoramento e morte di Narciso. Trasformazione poi in mandorlo. C’è poi la favola, azione in ordine cronologico, la situazione iniziale, Narciso vede l’ombra sua riflessa nelle acque di una fontana. Poi esordio, sorride e si accorge che l’ombra fa altrettanto. Poi sviluppo dell’azione, scambia l’ombra per una persona reale, se ne innamora e cerca di afferarla. L’ombra svanisce, Narciso piange e si lascia cadere giu alla vista dell’ombra che piange. Epilogo : le donne vedono Narciso affogato – trasformato in mandorlo. Narrazione ispirato all’ideale della brevità, per questo sintassi elementare, chiara, ordinato, gusto per lo stile conciso ed elegante che riproduce l’immediatezza del linguaggio parlato. La brevità conferisce al racconto uno sviluppo logico essenziale, che parte da una situazione iniziale, che trova punto di massima tensione quando Narciso si annega e finalmente abbiamo una situazione nuova rispetto a quella iniziale. L’autore insiste sul pianto perchè c’è il pianto di Narciso ma anche quello delle donne, e questo è indicativo della sensibilità del giovane cavaliere. Tutti i motivi rilevati riconducono al quadro dell’amore cortese, al quale bisogna aggiungere la sensibilità d’animo che richiama la gentilezza stilnovistica. Possiamo osservare che l’epilogo è abbastanza lungo nell’economia del racconto e infine la metamorfosi di Narciso in mandorlo insiste sul ruolo centrale dell’amore, significato simbolico assente del testo

classico. Insistenza sull’amore cortese/dolce stil nuovo. La novella si conclude con un auto compiacimento nella propria bellezza.

Se ci soffermiamo sulla voce narrativa : assume il punto di vista del narratore onnisciente, esterno alla storia, si vede attraverso l’uso degli aggettivi, “buono bellissimo” = bellezza qualità essenziale dell’amore cortese. Ritroviamo l’aggettivo bellissimo nella fontana, o “nobilissimo mandorlo”. Spazio e tempo indeterminato, sopratutto con contenuto mitologico, ma quadro tipicamente cavalleresco, cavalieri, locus amenus, fontane, belle fanciulle che vengono a riposare. Spazio = significato simbolico da collegare al tema del racconto. Amore si identifica con bellezza e giovinezza. Mandorlo = primo a riferire alla fecondità. Giovinezza, purezza perchè limpidità dello stagno e serenità del luogo.