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Riassunto con analisi e spiegazione del libro Simposio di Platone.
Typology: Summaries
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Dialogo, (parte importante dell’attività filosofica, tutti dovevano impegnarsi, bevendo vino come momento sacrificale [momento religioso], a discutere le loro visione su qualcosa), si articola non tanto in un dialogo, quanto nelle varie parti di un agone oratorio, in cui ciascuno degli interlocutori, scelti tra il fiore degli intellettuali ateniesi, (filosofi, medici, riconoscibili per valore), espone con un ampio discorso la propria teoria su Eros ("Amore").
Eros è presente fin dai tempi arcaici nella genealogia del mondo, non è un dio secondario o derivato, è un dio principale (antichissimo )ciò che è antico è di maggior valore di ciò che è recente (questo vale per i greci). Eros è un dio che si genera senza genitori, non ha un principio (non c’è un qualcosa prima di sé), è nato da sé stesso. Secondo Esiodo per primo si generò Caos (che sembra l’apeiron di Anassimandro), Caos significa spalancamento. Il Caos è una gran confusione, è al limite dell’impensabile per i greci. Caos è il primo per i greci, poi c’è Gaia (la Terra) dall’ampio seno (ciò che avvolge). Eros appare tra la pienezza della terra e il Caos. È una forza di relazione, mette in relazione quello che non sarebbe in relazione. Eros è una forza cosmica primordiale (preumana) e sta prima dell'uomo. non è disponibile nelle capacità degli umani, è una forza positiva (almeno in questo discorso). Noi pensiamo che nell’amore ci debba essere reciprocità (agape) per i greci è sbilanciato, c’è un amante (da cui parte l’amore) e un amato, soggetto attivo e soggetto passivo in qualche maniera si completano. In Grecia non si inizia una relazione con la stessa intensità, uno ama e uno riceve l’amore, uno ama e uno ricambia una relazione di completamento (questa concezione è differente dall’amore cristiano), ad esempio c’era l’amore tra un maestro (mastro) che sa di più e un discente (che per forza sa di meno), quello più anziano può dare di più, quello più giovane ha visto meno vita (riceve amore) amore come prodotto di un dislivello. Il docente trova appagante (ama) dare allo studente il suo sapere. L’amante ama l’amato, ma l’amato non è detto che ami l’amante e potrebbe staccarsi in qualunque momento, queste relazioni riguardano rapporti maschio-maschio. [L’elemento femminile è fuori da questa possibilità di eros la prima ragione è che nella cultura greca la bellezza femminile non era la bellezza più importante. Gli dei e le dee sono sempre belli in quanto divinità. Le donne (concrete) non erano ‘’belle’’]. Quindi si parlava solo di relazioni maschio-maschio. La sessualità era problematica, la sessualità significava animalità da gestire in modo discreto all’interno della casa e non doveva invadere lo spazio pubblico. L’eros maschio-maschio può uscire in pubblico perché non è legato alla sessualità maschio- femmina (che appunto era relegata in casa). Abbiamo paura di deludere chi ci ama (molto più degli altri). È un amore fuori dalla famiglia, quando facciamo qualcosa di brutto. Quando facciamo qualcosa di brutto abbiamo paura di deludere di più chi amiamo che i genitori. Un amore che va fuori dalla famiglia è un amore pubblico. Non avrai mai una tua vita se non ti stacchi dai rapporti della famiglia. Bello e brutto per i greci non ha solo significato estetico. Bello e brutto sono anche valori morali, una cattiva azione non è solo cattiva in senso morale è anche brutta. Ciò che consideriamo bello se compie male diventa brutto, una persona cattiva ha anche un aspetto brutto, la bruttezza non è solo nell’azione ma anche nell’azione che subisco e alla quale non reagisco. È brutto non reagire all’offesa ricevuta, bisogna rispondere, non vale il porgere l’altra guancia, è una regola di reciprocità. Si sbaglia anche quando non si fa. E a volte si sbaglia di più a non fare che a fare → Ettore e Achille. Achille uccide Ettore. Alcesti (lei morì per amore). Esistono delle relazioni per le quali mettiamo a repentaglio le nostre relazioni e la nostra stessa vita pur di non deludere il nostro amore (pur di non distruggere amore). Se Achille non vendicasse Patroclo avrebbe distrutto l’amore per lui. Funziona solo se è vero amore, fa fare cose enormi anche contro noi stessi, sacrificio di sé.
Achille uccide Ettore anche contro il consiglio della madre (rompe anche il legame famigliare) eros è più forte dei legami familiari.
Eros volgare, carnale, diffuso nel popolo, con diffusione maggiore delle altre ed Eros celeste, spirituale. Una forza che ci porta, ci lega a qualcuno fuori dagli affetti famigliari (Fedro), e quel qualcuno viene rivestito di valore molto più dei familiari, vale di più l’amico che la famiglia, ciò che conta di noi sono le relazioni che riusciamo a creare esternamento al nucleo familiare. Pausania: due Eros due Afrodite, non è possibile elogiarle entrambe, Afrodite Celeste, senza madre, figlia di Uranio e Afrodite Pandemia figlia di Zeus; [iconografia legata ad Eros, visione afrodite noccap società maschile, che vuole racchiudere nella femminilità il senso di tutto, la maternità?] I Greci narrano due genealogie di Afrodite, la prima è nata dal cielo, il padre è Urano, padre violento e padrone, obbliga Terra ad avere rapporti sessuali, uno dei figli per difendere la madre taglia gli organi del padre, Crono getta gli organi del padre nel mare e dalla schiuma nasce Afrodite, celeste, ha solo il padre è senza madre. La seconda Afrodite invece, Zeus s’innamora di Ione? e concepiscono Afrodite, volgare, terrestre. Bisogna lodare Eros celeste, ogni azione non è nè bella, nè brutta, ma dipende dal modo in cui viene compiuta, l’Eros è una forza che ci porta ad agire, solo l’Eros che ci porta ad amare in modo bello è un amore bello e degno di lode. L’azione è neutra, dipende da come agisci, tutto è amore, ma non tutto è bello, cosa ami? Nell’eros volgare non c’è un'elezione, ami qualsiasi cosa, ami il corpo non l’anima, ami coloro che hanno meno intelligenza, l’amore arriva dalla dea più giovane, l’elemento sessuale corporeo ti porta ad amare il fisico più dell’intelligenza, ma il corpo cambia, lo spirito no, ecco perché è volgare e non può durare. Eros celeste, è un Eros omofilo, maschio-maschio, donna-donna, perché non c’è l’ambiguità del corpo, puoi amare solo l’anima; un rapporto stretto tra omofili è un rapporto più stretto, intimo perché c’è solo affinità spirituale, i rapporti non legati alla sessualità sono di maggior valori rispetto a quelli tali (omo- etero); l’Eros, l’amore tra persone dello stesso sesso non è uguale a quello tra persone di sesso diverso, è superiore, è celeste.
Noi umani non abbiamo compreso la vera forza di Eros, se l’avessimo fatto gli avremo offerto più onori ed edificato monumenti grandi. Eros è tra gli dèi il più amico degli uomini, medico, modello della salute, soccorre e risana i mali. La natura dell’uomo oggi non è uguale a quella di quel tempo e dentro questo cambiamento possiamo valutare l’agito di Eros. I generi degli uomini erano tre, maschio, femmina e androgino, unità per figura e nome, accumunato dall’organo maschile e femminile (nessuno nega l’esistenza del terzo genere, in italiano lui, lesi, esso); L’uomo era una figura perfetta, dell’essere pieno, (la rotondità, il cerchio è una figura perfetta) aveva 4 mani quanti piedi, 4 orecchie, 2 organi genitali, l’uomo aveva origine dal Sole, la donna dalla Terra e l’uomo perfetto dalla Luna. Erano terribili per forza e vigore, quanto di superbia; cercarono di assaltare gli dèi, il rapporto complesso, conflittuale tra uomini e dèi, scalano l’Olimpo, così gli dèi tennero consiglio, non potevano ucciderli ma potevano punirli, così Zeus [essere sfrenati vuol dire superare il limite, fare qualcosa che non è concesso, essere sfrenati per i greci vuol dire compire un’effrazione all’ordine delle cose], così decisero di tagliarli a metà, dovranno camminare in equilibrio su due gambe, se pur tagliati continueranno ad attaccare li avrebbe tagliati ancora a metà (l’ombelico è il punto in cui Appollo ha chiuso il taglio). Siamo figli di un taglio, non siamo perfetti, non siamo figli della perfezione. La natura originale umana divisa in due, ciascuna metà desiderando fortemente l’altra sua metà, che era sua, tendeva per tutta la vita a raggiungerla ↝ quando dividi qualcosa che è una, compi un’effrazione del mondo perchè rompi un equilibrio; le parti stesse sentendosi imperfette si cercano per ricomporre l’unità che c’era prima della separazione, e c’è solo una parte che completa l’altra, perchè il taglio è come un pezzo di puzzle, non tutti ci possono completare per ricomporre l’unità, le due parti si avvinghiano alla parte mancante ma muoiono non riuscendo a vivere separati (non più eterni). Solo ai generi diversi è concesso di procreare, i generi uguali invece traggono solo
comprendere come agire durante una situazione, qual è l’azione più idonea, caratteristica di Ulisse per es.], a fine banchetto arriva Penia [la povertà, la carenza strutturata] e approfittando di Poros ubriaco concepisce un figlio con lui; per questo Eros è seguace e ministro, legato ad Afrodite (amore, natalità e bellezza); Eros pure essendo legato ad Afrodite, assume le caratteristiche dei genitori, quindi Eros è sempre povero, manca sempre di qualcosa, non è mai soddisfatto, è mancante di, un vagabondo (si ama in quanto si è imperfetti), lui accetta questa situa, lui vuole non possedere, è sempre alla ricerca di qualcosa; per ciò che riguarda suo padre, insidia, gli piace cercare bellezza e bontà, ha la capacità di procacciarsi ciò che gli manca, ha impeto, non è mai diretto e leale, è capace di conoscenza, filosofo poiché ama il sapere (tende al sapere, non si quieta mai su una conoscenza, non si è mai convinti di un sapere) e sofista (cioè colui che incanta con le parole); è quindi uno spirito estremamente contradditorio. Non è mortale, né immortale, è un intermedio, un continuo salire e scendere, nasce e muore, una forza che non ha stabilità definitiva, è un fluttuare continuo, una tensione instabile e continua, innamoramento protratto all’estremo, tensione mantenuta viva - è vivo quando tende, quando possiede muore - (è un possedere per perdere e un perdere possedendo, quando credendo di perdere l’altro lo possiedi). Eros non è l’oggetto, è la tensione che ti fa desiderare l’oggetto; Eros è desidero perché lo posso perdere, non desideriamo ciò che possiamo possedere per sempre; se l’oggetto viene a tua disposizione e diventa parte di te a quel punto non sei soddisfatto e ricerchi altro, si esaurisce la tensione; ciò che soddisfa Eros è il non completo soddisfacimento. Se tu ami una cosa bella e buona stai bene con te stesso, altrimenti ne soffri. L’amore non è amore di metà, nè dell’intero, nessuno è attaccato a qualcosa di sé se non è bello; Eros è molteplice, tende a qualunque cosa abbia il carattere del bene, Eros è una forza che va mantenuta viva sempre, in tutte le cose, l’importante è che sia bene e bello nella nostra vita in quel momento (Eros non è solo amare la propria metà come diceva Aristofane, e se lo è è solo parte del bene?), L’amore è tendenza a essere in possesso del bene per sempre, è poi tendenza a procreare nel bello, un parto nella bellezza, secondo il corpo e l’anima; se ami qualcosa, un qualcosa (un terzo) nasce (se ami poesia, produci poesia), siamo mortali ma grazie ad Eros possiamo pensare di andare oltre noi stessi, la generazione è un modo per essere immortali, per superare la nostra finitezza - è tensione continua al bene ed al bello ed è procreare nel bene e nel bello (il poeta diventa immortale attraverso la sua poesia, così il filosofo o il pittore). Eros è aspirazione all’immortalità, la natura mortale cerca di essere sempre e di essere immortale, solo amando si diventa immortali, è amore di cose concrete e pratiche.